Rivoluzione circadiana?

È ora di rivedere il funzionamento dei geni regolano i ritmi sonno-veglia. Lo affermano sui i Proceedings of the National Academy of Sciences i ricercatori della University of Utah e quelli della University of Michigan che, grazie a esperimenti sui criceti e l’aiuto di simulazioni matematiche, hanno scoperto come una mutazione, finora associata a una diminuzione dell’attività genetica, in realtà fa l’esatto opposto: ne aumenta l’attività e accorcia da due a quattro ore le giornate dei criceti. La scoperta potrebbe rivoluzionare l’approccio farmacologico finora adottato per trattare insonnia, disturbi da jet lag e problemi del sonno. Studi precedenti avevano indicato che la mutazione tau sul gene CK1 (caseina chinasi epsilon) causava la perdita dell’85 per cento dell’attività del gene. La perdita di attività ha indotto a pensare che questo fosse l’elemento chiave per velocizzare l’orologio biologico. La tesi dei ricercatori statunitensi ribalta le cose. La mutazione tau, infatti, provocherebbe un aumento e non una perdita di attività del gene causando in questo modo la velocizzazione dell’attività dell’orologio interno e rendendo il giorno più corto per i criceti. Tuttavia, non tutti gli esperti sono pronti a sposare la nuova tesi. (f.i.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here