Salvati da una diagnosi

Stanchezza, febbre e dolori muscolari sono i classici sintomi dell’influenza. Ma, per un piccolo numero di pazienti, rappresentano invece i segnali di una rara e mortale forma di malattia del cuore: la miocardite fulminante. I risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’istituto Johns Hopkins, però, sembrano dare buone notizie: i pazienti, se diagnosticati correttamente e curati tempestivamente, possono infatti guarire del tutto entro due settimane, senza riportare gravi danni al cuore e con basse probabilità di ricaduta. La miocardite fulminante, che colpisce meno di uno su un milione di pazienti, è una acuta infiammazione della parete muscolare del cuore causata in genere da una infezione virale, che rende il cuore incapace di contrarsi e far circolare sangue. “I medici dovrebbero usare i mezzi necessari – pompe meccaniche e medicinali specifici- per sostenere la circolazione”, sostiene Kenneth Baughman, autore dello studio e direttore della Divisione di Cardiologia all’ Hopkins. E aggiunge: “In questo modo i pazienti possono guarire in due settimane e condurre una vita normale”. I ricercatori hanno inoltre confrontato i risultati delle cure offerte a 15 individui affetti da miocardite fulminante e di 132 da miocardite acuta, una forma meno grave della malattia. Nel primo caso, il 93 per cento dei pazienti, diagnosticati in tempo, erano vivi 11 anni dopo le cure. La percentuale si era invece dimezzata nel secondo caso (r.p.)

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