Satelliti puntati sulle acque africane

Desertificazione e cattiva gestione della risorsa idrica sono tra i problemi maggiori che preoccupano il nostro pianeta. L’Esa, l’Agenzia spaziale europea, nel quadro di una collaborazione euro-canadese, ha presentato il progetto TIGER Innovators, che coinvolge più di 200 soggetti africani e si propone di migliorare le tecniche di accumulo, analisi e diffusione dei dati geologici relativi alla risorsa idrica, sfruttando i vantaggi delle più sofisticate tecnologie spaziali. L’Esa ha infatti deciso di mettere a disposizione delle nazioni africane i dati raccolti dai suoi satelliti che monitorano costantemente la salute ambientale della Terra. Nella prima fase del progetto i dati ottenuti dal satellite ERS-2, insieme a quelli rilevati dai sensori ASAR (Advanced Synthetic Aperture Radar) a bordo di Envisat, verranno utilizzati per creare un innovativo sistema di informazioni che permetterà di seguire lo sviluppo temporale dell’umidità del suolo in tutte le nazioni dell’Africa australe. La seconda fase consisterà, invece, nel controllo della qualità delle acque nel lago egiziano di Manzalah, che rappresenta un’essenziale risorsa di acqua potabile per il paese. Nella terza e ultima fase verrà infine eseguita una mappatura di tutte le acque superficiali e di tutte le strutture artificiali, presenti nell’Africa occidentale per cercare di valutarne l’effetto sul fenomeno desertificazione. (m.z.)

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