Un computer, una webcam ad alta risoluzione e, naturalmente, una scacchiera. È questo l’occorrente per Augmented Reality Chess, un nuovo programma per imparare gli scacchi in modo interattivo e, secondo gli ideatori del metodo, divertente e facilmente accessibile. I creatori sono Ivan Paquico e Cristina Palmero, e il sistema è il frutto di una tesi in ingegneria delle telecomunicazioni alla Escola d’Enginyeia de Terrassa (EET) dell’Università Politecnica di Barcellona. Il progetto di Paquico e Palmero, sviluppato sotto la supervisione di Jordi Volas, sembra uno strumento didattico decisamente utile, soprattutto per avvicinare anche i più piccoli e le persone con problemi di vista al gioco degli scacchi.
Per utilizzare questo sistema, il giocatore usa una scacchiera tradizionale ma, invece dei classici pezzi, muove delle carte quadrate che portano scritte le iniziali di ciascun pezzo (per esempio R per re, A per alfiere). Il computer, attraverso la webcam, vede la scacchiera e ricostruisce il movimento del giocatore, riproducendo la mossa su una scacchiera 3D sullo schermo. A ogni mossa, il software di intelligenza artificiale mostra le possibili mosse successive, e può suggerire varie strategie grazie ad una descrizione audio. Questa funzione è molto utile per i giocatori con problemi di vista, che attualmente, per giocare a scacchi, devono utilizzare scacchiere e pezzi opportunamente adattati.
Il programma permette inoltre di salvare lo stato delle partite, renderle disponibili online, e monitorare i progressi di ciascun giocatore. Tutto questo a costi decisamente contenuti, di molto inferiori a quelli delle attuali piattaforme per imparare gli scacchi, basate su chip integrati nei pezzi o nelle scacchiere, che costano 400-500 euro. Infatti, se fosse in commercio, questo sistema costerebbe al massimo 40 euro.
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