Ecco cinque notizie che raccontano la scienza in questa settimana dei Nobel selezionate dalla redazione di Galileo.
William Kaelin, sir Peter Ratcliffe e Gregg Semenza. Sono questi i nomi dei tre scienziati che hanno appena vinto il premio Nobel per la medicina e la fisiologia 2019. Ad assegnarlo è stata l’Accademia delle scienze svedese, con la motivazione: “le loro scoperte di come le cellule percepiscono e si adattano alla disponibilità di ossigeno”.
Quest’anno il prestigioso riconoscimento è andato ai cacciatori di esopianeti Michel Mayor e Didler Queloz per “la scoperta di un esopianeta in orbita attorno a una stella di tipo solare e a James Peebles “per le sue scoperte teoretiche in fisica cosmologia”.
I vincitori del premio Nobel per la chimica 2019 sono John B Goodenough, M Stanley Whittingham e Akira Yoshino, “per lo sviluppo di batterie a ioni litio”. Questi dispositivi sono ricaricabili, durevoli e leggeri e hanno capacità di immagazzinare energia da fonti rinnovabili.
Anche noi, attraverso un meccanismo molto simile a quello utilizzato dalle salamandre per rigenerare i propri arti, siamo in grado di riparare la cartilagine delle articolazioni. In particolar modo a livello delle caviglie, e a seguire del ginocchio e dell’anca. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Science Advances dai ricercatori della Duke University, secondo i quali questa scoperta potrebbe portare a potenziali nuovi trattamenti contro l’osteoartrite.
Non solo le future madri, ma anche i papà, dovrebbero smettere di consumare bevande alcoliche per almeno tre mesi prima del concepimento. A suggerirlo è un nuovo studio dei ricercatori della Central South University, in Cina, secondo cui in questo modo si eviterebbe lo sviluppo nel cuore del feto di difetti congeniti, tra le condizioni più comuni alla nascita che aumentano il rischio di insorgenza di malattie cardiache e che rappresentano la causa principale di morte perinatale.
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