Se piove nel week end

Se è vero che piove più spesso nei fine settimana che nei giorni lavorativi, il motivo ce lo potrebbe spiegare un nuovo modello atmosferico. Si sa che le nostre attività incidono sul clima e sul meteo, influendo sulle caratteristiche delle nubi e sulla loro capacità di dare luogo a piogge nelle aree continentali industrializzate. Ma la relazione che intercorre tra l’inquinamento e le precipitazioni non era stata mai compresa del tutto: in alcuni casi l’aerosol (piccole gocce di materiale solido o liquido) sembra determinare una diminuzione delle precipitazioni, in altri un aumento. Un gruppo internazionale di scienziati, guidato da Daniel Rosenfeld della Hebrew University di Gerusalemme, ha analizzato le più recenti e contraddittorie pubblicazioni scientifiche sul tema, dimostrando che effettivamente l’aerosol può tanto facilitare, quanto ostacolare la formazione di nuvole persistenti. L’esito, come descrive lo studio pubblicato su Science, dipenderebbe dalla concentrazione di aerosol nell’atmosfera.

“Le particelle disperse in atmosfera” spiega Sandro Fuzzi dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr), “sono necessarie per la formazione delle nubi perché servono da nuclei di condensazione delle goccioline. In un ipotetico mondo privo di queste ubiquitarie particelle, le nubi non esisterebbero”. I ricercatori hanno individuato due effetti dell’aerosol tra loro in competizione: un effetto radiativo, che tende a ridurre le precipitazioni, ed uno microfisico, che tende ad aumentarle. “Fino ad oggi questi due fenomeni sono sempre stati considerati separatamente”, spiega ancora Fuzzi, “noi abbiamo invece dimostrato che la loro azione combinata può portare a un aumento delle precipitazioni per moderati aumenti della concentrazione di aerosol”.

Secondo il modello infatti, le concentrazioni ‘medie’ di inquinanti causerebbero le precipitazioni più abbondanti. In questi casi l’aerosol rallenterebbe la collisione tra le particelle di vapore acqueo dando il tempo alla nuvola di caricarsi di pesanti gocce d’acqua. In condizioni di basse e alte concentrazione di particelle, invece, il vapore acqueo nelle nuvole non potrebbe formare nuvole persistenti. (a.g.)

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