Strani segnali dallo Spazio

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(Credits: Nathen G/Flickrr CC)
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(Credits: Nathen G/Flickrr CC)

È di esattamente un anno fa la scoperta dell’inusuale luminosità emessa dalla stella Kic 8462852, un fenomeno talmente eccezionale che aveva spinto alcuni esperti a ipotizzare l’intromissione di una civiltà aliena. Ora, uno studio appena apparso sul sito di pre-print ArXiv.org, dopo aver analizzato lo spettro di 2 milioni e mezzo di stelle ne ha scoperte ben 234 che sembrano emettere un segnale anomalo, pulsante. Ma non è tutto. La maggior parte di questi corpi celesti fanno parte di un tipo spettrale di stelle molto ristretto, che è proprio lo stesso a cui appartiene il Sole. Cosa significa tutto ciò? Le speculazioni non sono poche e un’ipotesi afferma che questo tipo di impulso luminoso possa essere il sistema che una forma di vita intelligente userebbe per comunicare su lunghe distanze.

Gli autori dello studio E.F. Borra e E. Trottier, due astronomi della Laval University in Canada, non sembrano avere molti dubbi: “I dati dello Sloan Digital Sky Survey sul segnale proveniente da queste 234 stelle, che sono solo una piccola percentuale sul totale analizzate, supportano la tesi di un ipotetico segnale ETI (Extra Terrestrial Intelligence)”. Il fenomeno, tra l’altro, era stato previsto dallo stesso Borra in un articolo del 2012, dove ipotizzava l’imminente scoperta di “stelle in grado di emettere impulsi di luce separati da intervalli di tempo costanti”.

La straordinarietà del caso sembra però risiedere nella tipologia di queste 234 stelle. La loro luminosità, infatti, secondo la classificazione spettrale di Yerkes, si trova in un ristretto range che va tra F2 e K1, che è lo stesso range in cui rientra anche il Sole. Che sia una coincidenza il fatto che l’unica stella da noi conosciuta nelle cui vicinanze si trovano specie intelligenti abbia uno spettro simile a quello di un piccolo gruppetto di corpi celesti che mostrano un segnale anomalo?

Nel suo articolo del 2012, Borra aveva anche ipotizzato cinque possibili cause all’origine di questo fenomeno, ma solo due sembrano essere possibili: i risultati potrebbero esser stati alterati da un errore proveniente dagli strumenti utilizzati per l’indagine e/o dall’analisi dei dati, oppure si tratta a tutti gli effetti di un segnale proveniente da un’intelligenza extra-terrestre. Nell’articolo apparso su ArXiv gli autori precisano: “Anche se improbabile, c’è una possibilità che i segnali siano causati da una particolare composizione chimica di un gruppo di stelle di una galassia ad anello”. E aggiungono: “Tutte le nostre ipotesi necessitano di essere confermate da ulteriori lavori”.

I lavori di cui parlano gli astronomi sono stati già organizzati dalla Breakthrough Listen Initiative, un progetto che si occupa di cercare altre forme di vita intelligente nell’universo. Il piano è di usare il telescopio del Lick Observatory, in California, per osservare meglio il comportamento di questo gruppo di 234 stelle. Ma il team della Breakthrough Listen Initiative sembra aver già stroncato il lavoro di Borra e Trottier, assegnandogli un punteggio che va da 0 a 1 sulla scala Rio. La scala Rio è uno strumento che usa il programma di ricerca SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) per classificare le scoperte che potrebbero indicare l’esistenza di una civiltà extra-terrestre avanzata, e un punteggio che va da 0 a 1 è considerato insignificante.

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