Sfida in alta definizione

    Alla fine la soluzione potrebbe averla trovata Warner Bros. Come riporta New Scientist, infatti, la major cinematografica, alla fine del 2005, ha depositato un brevetto di un sistema in grado di leggere e produrre supporti multistrato capaci di ospitare cd, dvd, dischi Blu-ray e Hd-dvd. E se per i primi due standard la nuova tecnologia non porterà grossi stravolgimenti, per gli altri due la situazione è diversa. Molto diversa. Già, perché i dischi Blu-ray e Hd-dvd sono in competizione fra loro per conquistare l’eredità del dvd come supporto unico per film o video in genere. Una soluzione che li metta insieme metterebbe quindi la parola fine alla partita, decretando un sostanziale pareggio. Ma ancora non è chiaro se Warner abbia intenzione di procedere sviluppando il brevetto (ci si chiede infatti se sia economicamente vantaggioso produrre dischi multistrato).

    I due formati (Blu-ray e Hd-dvd) hanno una capienza maggiore (rispettivamente 25 e 15 Gb) del dvd. Una caratteristica che però non sarà sfruttata per archiviare più film su un unico disco, ma per registrare video in alta definizione, lo standard che moltiplica per sei la qualità audiovideo dei filmati presenti su dvd. La sfida è dunque interessante e a giocarsela sono due consorzi guidati da Sony (Blu-ray) e Toshiba (Hd-dvd) in una battaglia tecnologica che ricorda quella degli anni Settanta in cui il Vhs di Jvc sconfisse il Betamax della stessa Sony. In questo caso le due aziende hanno alle spalle colossi del calibro di Apple, Panasonic, Samsung per il Blu-ray e Microsoft, Intel e Canon per l’Hd-dvd.

    Per il consumatore finale le differenze fra i due supporti non esistono. Entrambi sono capaci di archiviare film in alta definizione di qualità identica. Quello che li distingue è la tecnologia che hanno alle spalle. Per esempio il Blu-ray, che lavora a una profondità di 0,1 millimetri dalla superficie del disco, a differenza del dvd viene letto da un laser a luce blu, più preciso e quindi capace di decifrare le molte informazioni presenti sul disco. L’Hd-dvd (che “scava” più in profondità, a 0,6 millimetri), invece, è una sorta di evoluzione del dvd, molto meno costosa per il produttore.

    Non si sa chi vincerà questa sfida, ma è evidente che un solo supporto riuscirà a sopravvivere da qui a due-tre anni (a meno che non si adotti la soluzione di Warner). Il duello, infatti, non coinvolge soltanto i dischi e i loro lettori. Attorno ai due supporti stanno infatti nascendo due ecosistemi di prodotti (lettori, tv, videocamere, computer e così via) compatibili con l’uno o l’altro sistema. Una situazione che non potrà durare a lungo anche sotto la pressione delle major che non hanno affatto intenzione di realizzare due dischi per ogni film in uscita per l’home video.

    L’alta definizione, quindi, non porterà solo nuovi supporti. E la questione coinvolge anche i produttori di televisori e broadcaster. Per apprezzare la qualità di questo standard, infatti, occorrono tv ad hoc (a cristalli liquidi o in alta definizione) marchiati “Hd Ready” o “Full Hd” (che ha prestazioni migliori). L’alta definizione, poi, potrà arrivare anche attraverso i broadcaster. In Italia, rispetto al resto dell’Europa occidentale, degli Stati Uniti, della Corea del Sud e del Giappone, siamo molto indietro. Al momento nel nostro paese l’unica emittente con canali in alta definizione è Sky che ne ha quattro, mentre Rai e Mediaset si sono fermate solo a qualche sperimentazione. Il motivo è anche tecnico: trasmettere via satellite è più semplice visto che l’ampiezza di banda è praticamente illimitata, mentre “passando” per il digitale terrestre si occupa troppa banda riducendo così il numero dei canali.

    In Italia, quindi, l’alta definizione è ancora un fenomeno di nicchia. E chissà se potrà mai diventare lo standard del futuro sostituendo quello attuale come il colore succedette al bianco e nero. Tornando ai supporti, infatti, il consorzio dell’Hd Ready ha per esempio deciso di non puntare sul nostro paese (“mercato immaturo”, la motivazione) per il lancio dei primi dischi, che stanno uscendo in queste settimane in Europa (Germania, Regno Unito, Francia e Spagna). Il tutto si somma ai continui ritardi dell’arrivo (ora previsto per marzo 2007) della Playstation3 di Sony, la consolle che supporterà giochi e film in alta definizione.

    Intoppi che comunque non stanno frenando la vendita dei televisori high definition. Secondo la statunitense DisplayResearch nel secondo trimestre 2006 gli Lcd venduti nel mondo sono aumentati del 135 per cento toccando quota 9,4 milioni di pezzi contro la crescita del 95 per cento dei tv al plasma (2,2 milioni di unità). Chissà se questi trend rallenteranno quando i consumatori si accorgeranno che, almeno per ora, di alta definizione ce n’è pochissima e che quindi la utilità dei tv non si avverte per nulla.

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