Nata nel 1986 in Messico, da allora spopola in ogni campo di calcio. È la ola, quel movimento di migliaia di spettatori che, come un’onda, fa il giro dello stadio. Un gruppo di ricercatori ungheresi della Eötvös University di Budapest ha elaborato un modello che simula questa manifestazione, per cercare di interpretare i comportamenti collettivi delle masse eccitate. La ola, spiegano i ricercatori su Nature, è innescata da un esiguo gruppo di persone che si alzano in piedi a braccia sollevate e si risiedono appena ad alzarsi sono i vicini di sedile. Simulando questo evento gli scienziati hanno osservato che la sua propagazione funziona come quella di un incendio o delle onde in un tessuto cardiaco. Questi sono detti ‘mezzi eccitabili’, perché gli agenti hanno uno stato di eccitabilità (l’attesa della ola), uno di attivazione (ci si alza) e uno di passività (ci si risiede). I comportamenti delle folle, che si tratti della ola o di un fenomeno di panico generale, potrebbero allora essere monitorati attraverso un programma di simulazioni. “Il nostro lavoro”, dicono i ricercatori, “ha implicazioni sul controllo dei comportamenti di massa. Se avviene un incidente durante una manifestazione o un evento sportivo, la simulazione può aiutare a capire come la folla reagisce a tale incidente”. (a.ca.)
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