Soho registra i tumulti solari

Una tempesta solare ha investito la scorsa settimana il quartetto Cluster: i quattro satelliti identici – in orbita dalla scorsa estate col compito di monitorare l’interazione tra Terra e Sole – sono stati messi fuori uso temporaneamente da una “spruzzata” di protoni altamente energetici. E mentre la sonda Soho (Solar and Heliospheric Observatory), riprendeva il fenomeno dopo appena 48 ore, un’esplosione di materia proveniente sempre dal Sole ha letteralmente schiacciato la magnetosfera terrestre. Le spettacolari immagini mostrano che un’enorme nuvola di gas, chiamata Coronal Mass Ejection (o Cme), si è staccata dal Sole lo scorso 4 novembre, proprio mentre la nostra stella ha emesso una pioggia di protoni danneggiando uno dei quattro satelliti del gruppo Cluster. Ci sono volute ben 48 ore per rimettere in sesto il quartetto, giusto in tempo per rilevare il successivo evento: la nuvola di gas che, arrivata in prossimità della Terra il 6 novembre, si è scontrata con il campo magnetico del nostro pianeta schiacciandolo. Dai dati registrati dai Cluster, gli esperti dell’Agenzia Spaziale Europea hanno potuto vedere che la Cme, magnetizzata in direzione opposta rispetto alla magnetosfera terrestre, ha come “spremuto” il campo magnetico, che poi si espanso e contratto una seconda volta nel giro di meno di quattro ore. “La collisione ha avuto un effetto ‘energizzante’ sulla magnetosfera e ha prodotto aurore spettacolari visibili in Scozia e in Nord America” ha dichiarato Philippe Escoubet, che lavora al progetto Cluster. (e.g.)

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