Sopravvivere alla grande crisi

Gianluca Comin, Donato Speroni
2030. La tempesta perfetta
Rizzoli 2012, pp. 235, euro 18,50

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Come sarà il nostro futuro e che ne sarà di noi? Da sempre l’essere umano s’interroga sulla possibilità di prevedere gli eventi andando incontro spesso a profezie sinistre e clamorose cantonate. Tuttavia, se il futuro è imprevedibile (e la storia sa riservare anche grandi sorprese), oggi, grazie alla tecnologia e alla ricerca, alcuni dei fattori che lo determineranno sono in gran parte già descrivibili. Secondo un’accreditata tesi di un gruppo di studiosi, nel 2030 l’umanità sarà chiamata ad affrontare un big bang di dimensioni catastrofiche. Da questo assunto parte l’analisi di Gianluca Comin e Donato Speroni nel libro “2030. La tempesta perfetta”.

Cosa dobbiamo temere esattamente entro il 2030? L’incremento demografico da 7 a 9 miliardi, l’aumento dei consumi di energia, la carenza di acqua e il rialzo dei prezzi alimentari; il surriscaldamento del pianeta da 2 a 4 gradi; le instabilità degli assetti geopolitici, la mancanza di un governo mondiale e rischi connessi alle armi di distruzione di massa. In più, l’umanità affronterà un salto evolutivo. Oltre il transumanesimo (il movimento di chi non teme di fondere il proprio corpo con le macchine) i contrasti sociali saranno tra i natural, che pongono limiti alla manipolazione del proprio corpo, e gli enhanced che sono disposti a tutto pur di allungare la propria vita, essere più belli e accrescere le proprie facoltà mentali.

Perché dunque non interrogarsi sui comportamenti e sugli interventi necessari da attuare fin d’ora e, perché no, porre le basi per una rinascita nel 2050? Secondo gli autori, quello che ci vuole è un mix perfetto tra politiche top down e comportamenti botton up. Non esiste una ricetta unica ma azioni di emergenza immediate e soluzioni strutturali di lungo termine che vanno combinate con lungimiranza e pianificazione a quella, come l’ha definita Jeremy Rifkin, auspicabile “coscienza biosferica” che induce tutta l’umanità a farsi carico dei problemi globali per evitare la catastrofe.

Tra tutti la diffusione di comportamenti etici e sostenibili per tenere sotto controllo i consumi di acqua, alimentari e di energia. Le cosiddette GRIN – genetica, robotica, informatica, nanotecnologie – offrono prospettive impensabili oltre a correggere in maniera attiva i fenomeni che noi abbiamo attivato. Vivremo in uno smart planet dove la killer application sarà l’auto elettrica, i connettori saranno le smart city e le smart grids (reti intelligenti in cui l’energia entra da un numero infinito di punti prodotta dalla generazione diffusa). La città definirà il cuore del cambiamento: l’innovazione, l’urbanistica e il sustainable and ethical living si combineranno in una sintesi sinergica. Il disegno urbanistico sarà realizzato per favorire sistemi di mobilità a basso impatto, ridurre i consumi di acqua ed energia e il reimpiego totale del ciclo di rifiuti. Gli edifici si svilupperanno in altezza, le tecniche di costruzione saranno a risparmio energetico e massimo sarà l’impiego delle fonti rinnovabili. Le reti intelligenti potranno gestire la circolazione dell’energia, delle persone, delle informazioni.

L’invecchiamento e i bassi tassi di fertilità in alcune aree del mondo determineranno un cambiamento profondo degli equilibri geopolitici. Si profilano diversi scenari: l’egemonia delle superpotenze Usa, Cina, India, Brasile; la de-globalizzazione per aree geografiche protette da misure protezionistiche; il collasso dell’Unione Europea e la nascita di un’Unione del Nord dalla Francia in su (tagliati fuori i paesi che affacciano sul Mediterraneo); un governo globale dotato di capacità di decisioni ed effettivi poteri di intervento, il migliore assetto auspicabile per affrontare la “tempesta perfetta”.

L’approccio divulgativo proposto da Comin e Speroni offre ai lettori una visione globale su molteplici e diversi temi che spaziano dalla geopolitica alla demografia, dalla bioarchitettura allo stile di vita eticamente sostenibile. I lettori più giovani trarranno grandi benefici in termini di “visione” e di consapevolezza sulle responsabilità individuali e collettive. Per gli altri sarà utile per orientarsi e avallare scelte coraggiose anche se con effetti lontani nel tempo. Da leggere, conservare e riprendere quando sarà “storia”.

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