Lo stafilococco resistente agli antibiotici si diffonde in famiglia

stafilococco
(Credits immagine: kropekk_pl da Pixabay)

Lo Staphylococcus aureus è un batterio che vive tranquillo sulla pelle del 20-30% delle persone sane. Può causare infezioni della cute, a carico di organi interni come i polmoni e il cuore, e delle ossa. Lo si trova comunemente nei luoghi in cui più persone stanno a diretto contatto per un tempo prolungato, come case, uffici, palestre e, ovviamente, ospedali. Questo può renderlo pericoloso, sia per la facilità di diffusione delle infezioni che per la paura di ceppi resistenti agli antibiotici, noti come MRSA, Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (poiché il primo antibiotico per cui si è verificata la resistenza è stato la meticillina). Le infezioni di questi superbatteri sono difficili da tenere sottocontrollo e capirne le dinamiche di trasmissione è dunque fondamentale in ottica di prevenzione. E’ quanto fatto da alcuni ricercatori dell’Università di Washington che sulle pagine di The Lancet Infectious Diseases affermano: le nostre case sono il covo ideale per lo stafilococco, e svolgono un ruolo di primo piano nella diffusione delle infezioni a livello comunitario. Ma più per i loro abitanti umani che per gli animali domestici.

Come si trasmette il superbatterio MRSA?

Se circa una persona su tre presenta Staphylococcus aureus sulla propria pelle, MRSA si riscontra invece in due persone su 100, a volte senza mostrare alcun sintomo. Le infezioni più gravi da stafiloccocco resistenti sono comuni negli ospedali, dove possono attaccare pazienti già debilitati fino a causarne la morte. Come per gli altri ceppi di stafilococco, la trasmissione di MRSA avviene in maniera molto semplice: o dal contatto pelle a pelle o con superfici contaminate. L’infezione da MRSA a volte può essere ricorrente e i ricercatori dell’Università di Washington hanno cercato di capire meglio come e perché questo possa verificarsi.

Le case come focolaio di infezione da stafilococco

La resistenza agli antibiotici è un problema attuale che preoccupa non solo la salute umana, ma anche quella animale. Per studiare le dinamiche di trasmissione degli MRSA i ricercatori si sono concentrati sui nuclei familiari e le loro case. “L’ambiente domestico gioca un ruolo chiave nella trasmissione di MRSA tra gli esseri umani – spiega Stephanie A. Fritz, a capo della ricerca – Questo suggerisce che un controllo della diffusione del superbatterio stafilococco aureo in ambiente domestico possa controllarne la successiva diffusione anche a livello comunitario”.

Come campione sono stati selezionati i nuclei familiari di 150 bambini, di età media 3 anni, che erano stati curati in ospedale per infezioni da stafilococco aureo tra il 2012 e il 2015. Sono stati esaminati anche i membri -inclusi pets – delle famiglie dei bambini per un totale di 692 persone e 154 tra cani e gatti. I ricercatori hanno raccolto campioni per cinque volte in un anno per ogni membro del nucleo famigliare: per genitori e bambini da da narici, ascelle e inguine, per i pets da naso e schiena.

Scagionati cani e gatti

Il batterio è stato trovato in circa la metà delle persone analizzate e in circa un terzo dei loro animali domestici, almeno in una delle cinque visite annuali. MRSA è quindi a tutti gli effetti un membro di molti nuclei familiari. “Le infezioni riscontrate erano sempre riferite a più membri della stessa famiglia – racconta Fritz – e spesso erano infezioni ricorrenti. Questo a sottolineare l’importanza del nucleo familiare come focolaio di infezione di questo batterio“, ma non tanto dei pets, continua la ricercatrice: “All’inizio della ricerca, pensavamo che avremmo individuato in cani e gatti il resevoir di infezione da stafilococco aureo. Ma i risultati ottenuti hanno smentito la nostra ipotesi: siamo noi esseri umani a infettare i nostri animali domestici e non viceversa”. E ribadiscono: la regola aurea per difendersi e controllare la diffusione di batteri e superbatteri è semplice e immutata: lavarsi bene e spesso le mani. Tenere la casa pulita, non condividere lo spazzolino o il rasoio (la trasmissione è più facile quando si condividono oggetti, compresi gli asciugamani), scegliere la doccia al bagno in vasco e potrebbero aiutare a contenere la diffusione e le infezioni da superbatterio.

Riferimenti: Lancet Infectious Disease

(Credits immagine: kropekk_pl da Pixabay)

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