Categorie: Ambiente

Star Wars scompare sotto le dune

Addio alle corse di sgusci nella città di Mos Espa, e probabilmente per un bel po’ di tempo. Il famoso set di Guerre Stellari: La minaccia fantasma infatti potrebbe essere completamente sepolto dalle dune del deserto tunisino, meglio note ai fan delle trilogie di George Lucas come le inospitali sabbie del pianeta Tatooine. E’ quanto suggerisce uno studio pubblicato su Geomorphology, in cui si spiega come il lato anteriore di un barchan, una gigantesca duna dalla caratteristica forma a mezzaluna, abbia già preso contatto con alcuni degli edifici di Mos Espa e stia sconfinando nell’area dove abitavano Anakin Skywalker, il suo padrone Watto e l’arrogante nemico di quest’ultimo, Sebulba.

Nel 2009 i ricercatori avevano visitato il sito di Mos Espa per la prima volta, notando che anche il set di Guerre Stellari IV: Una nuova speranza, molto vicino a questo, era già stato coperto dalla sabbia. I ricercatori Ralph Lorenz della Johns Hopkins University, Jason Barnes dell’University of Idaho e Nabil Gasmi dell’Université de Sousse in Tunisia hanno quindi pensato di monitorare i barchan del set maghrebino di Guerre Stellari grazie a immagini ottenute via satellite, usando Mos Espa come punto fermo per orientare le osservazioni tra i giganteschi cumuli di sabbia. Hanno così osservato come le dune col tempo stiano modificando completamente l’assetto geografico (e cinematografico) del luogo. 

Come spiegano gli scienziati l’inarrestabile corsa dei barchan può raggiungere una velocità fino a dieci volte maggiore rispetto a quella delle dune che solcano il pianeta Marte, costruendo vere e proprie montagne anche nei deserti più aridi. La forma di questi cumuli di sabbia riflette la direzione dei venti che li formano, che spingono i granelli da un versante all’altro, fino a farli precipitare ricoprendo tutto ciò che incontrano. Dune analoghe si ritrovano anche su Titano, la più grande luna del pianeta Saturno. 

Il destino capitato alla città di Anakin Skywalker, racconta la Bbc, spiega anche perché raramente vengono costruiti edifici nelle zone attraversate dagli spostamenti delle dune di sabbia. Spostamenti che raggiungono anche i 15 metri all’anno. E’ quindi probabile che il viaggio delle dune continuerà a oltranza, ricoprendo l’intera area che, in futuro, riemergerà certamente dalle sabbie, ma non sarà incolume. Non resta quindi che salutare Mos Espa mentre viene sepolta dalle sabbie del pianeta Tatooine, sperando ne riemerga al più presto, anche se probabilmente non in tempo per il prossimo film di Guerre Stellari, che la Disney ha promesso di regalarci nell’estate del 2015. 

Riferimenti: Geomorphology; http://dx.doi.org/10.1016/j.geomorph.2013.06.026

Credits immagine: kuritita/Flickr

Eleonora Degano

Est modus in rebus (forse)Con alle spalle la maturità classica e una laurea in Biologia e biodiversità degli ecosistemi, ha frequentato il Master in Giornalismo Scientifico Digitale alla SISSA di Trieste. Fotografa amatoriale, lettrice seriale, ogni occasione è buona per fare le valigie e partire. Quando è ispirata scrive di scienza (e non solo) sul suo blog.Su Twitter è @Eleonoraseeing.

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  • Prima che venisse pubblicato l'articolo sul "pianeta Tatooine", io avevo pubblicato a Gennaio su arXiv, il mio "Moving Dunes on the Google Earth". http://arxiv.org/abs/1301.1290 (AC Sparavigna). In questo mio articolo si mostra come usare le serie temporali di Google Earth per misurare il movimento delle dune. Ognuno può quindi studiare il moto delle dune.

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