Vita

Contro lo stress, l’odore di chi ami

di Carmela De Stefano

Annusare la maglietta indossata dal proprio partner potrebbe diventare l’ultimo rimedio per fronteggiare un problema piuttosto diffuso: lo stress. E’ quanto emerso da uno studio di un gruppo di ricercatori della University of British Columbia, pubblicato lo scorso gennaio sul Journal of Personality and Social Psychology. L’esperimento ha coinvolto 96 coppie eterosessuali: agli uomini è stato chiesto di indossare una maglietta pulita per 24 ore e alle donne di annusarne una tra quelle indossate dagli uomini, assegnata a caso. I livelli più alti di cortisolo, l’ormone associato allo stress, sono stati misurati nelle donne che non avevano annusato la maglietta del proprio partner. La spiegazione potrebbe essere di natura evolutiva: sin da piccoli temiamo chi non conosciamo, soprattutto se di sesso maschile. Ma è una teoria che non mette d’accordo tutti.

“Molte persone indossano la maglietta del partner o dormono nella loro parte di letto quando non c’è, ma potrebbero non rendersi conto del perché di questi comportamenti”, sostiene Marlise Hofer, autrice dello studio. Sappiamo che il funzionamento olfattivo è legato al sistema limbico, noto anche come cervello emotivo. Per questo motivo il profumo di un’altra persona può far riaffiorare ricordi, innescare emozioni o suscitare attrazione. Quello che ancora non è chiaro, però, è se e in che modo il profumo di una persona possa influenzare la risposta allo stress.

Obiettivo dello studio era proprio quello di trovare una risposta a questa domanda. I ricercatori hanno valutato i livelli di stress psicologico e fisiologico delle 96 donne “annusatrici” dopo averle sottoposte a finti colloqui di lavoro e problemi di matematica da risolvere. Lo stress percepito è stato misurato somministrando dei questionari valutativi e dosando i livelli di cortisolo, attraverso prelievi di saliva. I risultati hanno mostrato che le donne alle quali era stata assegnata la maglietta del proprio partner erano quelle meno stressate, con livelli più bassi sia di stress psicologico che di cortisolo. “Fin da piccoli, gli umani temono gli estranei, soprattutto se maschi, quindi è possibile che un odore maschile scateni la risposta “combatti o fuggi” che porta ad un aumento dei livelli di cortisolo”, continua Hofer, ipotizzando che la spiegazione a quanto emerso dallo studio possa essere correlata alle pressioni evolutive cui il genere umano è stato sottoposto.

“I risultati di questa ricerca”, commenta Maurizio Cardaci, ordinario di psicologia della personalità dell’università di Palermo, “sembrano fornire un’ulteriore evidenza di quanto il comportamento umano sia sottilmente guidato da processi che operano al di fuori e al di sotto della coscienza e che sono determinati da veri e propri istinti, plasmati dalle pressioni ambientali alle quali la nostra specie è stata sottoposta durante la sua evoluzione”.

L’interpretazione evoluzionistica sembra, però, non mettere d’accordo tutti. “Affermare che istintivamente temiamo gli estranei è ovvio, bisogna capire se questa assunzione serva a spiegare le evidenze raccolte in questo studio”, commenta Telmo Pievani, ordinario di filosofia delle scienze biologiche dell’università degli studi di Padova. “Quello che è meno ovvio”, prosegue, “è che la spiegazione risieda anche in un qualche meccanismo biologico selezionato dall’evoluzione, cosa che va dimostrata, caso per caso, con qualche dato diretto come mutazioni genetiche risalenti a quel periodo, valore effettivo per la fitness, esperimenti con bambini piccoli non ancora influenzati dall’esperienza”.

Al di là delle possibili implicazioni evoluzionistiche, quello che emerge dallo studio è che il sistema olfattivo riconosce stimoli associati a determinate interazioni sociali che potrebbero influenzare la risposta allo stress sia psicologico che fisiologico.

Riferimenti: Journal of Personality and Social Psychology

Articolo prodotto in collaborazione con il Master SGP di Sapienza Università di Roma

 

Redazione Galileo

Gli interventi a cura della Redazione di Galileo.

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