Sulla rotta delle tartarughe marine

Cento tartarughe saranno seguite nelle loro rotte migratorie nel bacino mediterraneo grazie a un sistema satellitare realizzato dall’Acquario di Napoli. In questo modo, sarà possibile realizzare la prima mappa delle rotte migratorie delle Carretta carreta e una banca dati di tutti gli episodi di spiaggiamento o ritrovamento di questi ormai rari rettili marini nel Mediterraneo. E’ la prima volta che nei nostri mari si sperimenta questo tipo di monitoraggio che prevede l’applicazione sul carapace degli animali di un piccolo trasmettitore. Quando le tartarughe emergono dall’acqua per respirare, il dispositivo lancia un segnale al satellite che lo ritrasmette all’Acquario. Grazie a questo sistema, che ha già permesso la raccolta di importanti dati sugli spostamenti e la fisiologia della Carretta carretta e sulla temperatura dell’acqua, i biologi dell’osservatorio napoletano hanno scoperto che questi animali arrivano a percorrere anche 26 mila chilometri in otto mesi. Nei nostri mari le tartarughe trovano, infatti, un habitat idoneo fino all’arrivo dell’inverno. Durante la stagione più fredda, invece, preferiscono trasferirsi nel Mediterraneo Orientale, verso le coste greche, turche o libiche, dove trovano spiagge sulle quali, in estate, depongono indisturbate le uova. (f.s.)

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