Supporto, comunicazione, formazione: l’aderenza alle cure si migliora così

medicina narrativa cronicità

di Redazione Omni-News

Counseling e coinvolgimento dei familiari, supporto dell’equipe di cura ma anche formazione e aggiornamento professionale sanitario a partire dall’Università e un maggiore utilizzo di strumenti informativi per pazienti e familiari attraverso opuscoli o tutorial: per i medici italiani sono queste, ancor più del poco tempo da dedicare al paziente, le criticità da affrontare per migliorare l’aderenza alle terapie. A dirlo sono i risultati dell’“Indagine civica sull’esperienza dei medici in tema di aderenza alle terapie, con focus su farmaci biologici e biosimilari” presentata ieri a Roma da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di 816 medici, di cui 404 abilitati alla prescrizione di farmaci biologici e/o biosimilari, ha rilevato l’esperienza dei professionisti rispetto al tempo e alla relazione di cura con il paziente, approfondendo gli ambiti relativi alla prescrizione e all’uso dei farmaci, in particolare, di quelli biologici e biosimilari, che ha . Obiettivo: valutare l’impatto delle disposizioni vigenti ai livelli nazionale e regionale sull’esercizio della pratica clinica, soprattutto in relazione al codice deontologico, quanto per analizzare gli strumenti a disposizione e le eventuali criticità incontrate, così da favorire l’aderenza alle terapie e una migliore relazione medico-paziente.

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