Tarantola o peperoncino?

Il veleno di tarantole o scorpioni e le spezie piccanti come il peperoncino agiscono sullo stesso recettore nervoso del dolore. È quanto ha scoperto uno studio dell’Università di San Francisco, in California, pubblicato su Nature, che dimostra come in alcuni casi animali e piante abbiano sviluppato le stesse strategie evolutive di difesa dai predatori.

Gli esperimenti, condotti sui topi e su cellule animali in coltura, hanno dimostrato che esiste un solo recettore sia per la capsaicina, la molecola piccante del peperoncino, sia per il veleno dei ragni. Il recettore è una proteina presente sulla superficie delle cellule nervose che, in seguito al legame con alcune molecole, agisce come canale ionico, permettendo l’entrata di ioni sodio e calcio nella cellula. Questo evento genera un segnale elettrico che viaggia attraverso il cervello provocando la sensazione di dolore.

I ricercatori hanno analizzato il veleno di 22 ragni e scorpioni scoprendo che il veleno della tarantola Psalmopoeus cambridgei attiva proprio il recettore della capsaicina. La conferma è stata ottenuta osservando che la tossina velenosa non provoca dolore sui topi geneticamente modificati che mancano del recettore. Lo studio dell’azione delle tossine a livello cerebrale apre la strada verso farmaci specifici per le terapie del dolore. (s.a.)

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