Telescopi con l’ombrellone

Un enorme schermo stellare a forma di fiore e interamente rivestito di plastica scura servirà a schermare la luce stellare ai nostri telescopi spaziali, permettendo così di individuare più facilmente i pianeti extrasolari. La nuova invenzione, alquanto bizzarra, appartiene all’astrofisico Webster Cash dell’Università del Colorado ed occupa l’intera copertina odierna della rivista Nature. Lo schermo stellare viaggerà in tandem con un telescopio spaziale alla distanza di circa 50.000 chilometri dalla Terra e permetterà di rilevare la sola luce dei pianeti fino ad una distanza di circa 32 anni luce. Secondo Cash, lo schermo sarà in grado di diminuire di un miliardo di volte il disturbo rappresentato dalla luce della stella madre e di permettere così un’ottima osservazione dei pianeti orbitanti. Osservando inoltre le diverse luminosità causate dalla rotazione del pianeta, i telescopi saranno in grado di rilevare la presenza di oceani, continenti, calotte polari o ammassi nuvolosi nonché di identificare spettroscopicamente l’eventuale presenza di metano, ossigeno o acqua sui pianeti. Lo schermo stellare sarà dotato di un propulsore che gli permetterà di spostarsi da un punto all’altro, in modo da poter ottimizzare la visione del pianeta osservato, schermando la luce della stella madre. (s.m.)

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