Finalmente ci sono buone notizie per le tigri, le prime da oltre un secolo. In Nepal la popolazione di questi felini in via d’estinzione è tornata ad aumentare, ed oggi è praticamente raddoppiata rispetto al 2009, quando aveva raggiunto il minimo storico con 121 esemplari. L’ultimo conteggio parla infatti di 235 esemplari di tigre del Bengala attualmente presenti sul territorio del paese. La dimostrazione – rivendicano oggi i protagonisti di questo successo – che gli interventi in difesa delle specie a rischio funzionano, se si interviene con la dovuta risolutezza. E che l’obbiettivo del TX2 goal, il piano lanciato nel 2010 durante il Tiger Summit di San Pietroburgo che punta a raddoppiare la popolazione globale di tigri entro il 2022, non è irraggiungibile. E nei confini di questo paese asiatico è ormai a portata di mano.
Il censimento nazionale delle tigri nepalesi è iniziato lo scorso novembre, e si è concluso nell’aprile di quest’anno, dopo che attivisti, volontari ed esperti avevano coperto un percorso di oltre 2.700 chilometri nelle pianure meridionali del Nepal. Una zona al confine con l’India, che rappresenta l’habitat naturale della tigre del Bengala. L’operazione ha impegnato oltre 4mila telecamere e più di 600 elefanti (utilizzati per gli spostamenti), ma fortunatamente si è conclusa con un lieto fine. L’ultimo censimento del 2013 aveva stimato la presenza di 198 tigri del bengala, mentre nel 2018 gli esemplari presenti sul territorio sarebbero 235, cifra che pone il paese in linea con l’obbiettivo del TX2 goal.
“Il nostro impegno verso gli obbiettivi del Global Tiger Recovery Program non può che rinvigorirsi di fronte al numero crescente di tigri sul territorio nepalese, e al successo del nostro piano per la conservazione di questi animali”, ha commentato Bishwa Nath Oli, segretario del Ministro dell’ambiente nepalese. “Proteggere le tigri è una delle priorità del nostro governo, e siamo grati del supporto ricevuto dai nostri partrner, dalle agenzie internazionali, dalle comunità locali, che hanno lavorato di concerto per raggiungere questo obbiettivo”.
Il successo nepalese – avvertono gli esperti – non deve però far abbassare la guardia. All’inizio del secolo passato la popolazione globale di tigri superava i 100mila esemplari, mentre nel 2010 era scesa a meno di 3.200. Rimane dunque molto da fare nei 13 paesi che ospitano nel loro territorio questi animali. “L’incredibile aumento della popolazione di tigri del Nepal è una prova del fatto che lavorando insieme possiamo salvare gli animali selvatici del nostro pianeta, persino le specie che attualmente sono a rischio di estinzione”, ha sottolineato all’annuncio del nuovo conteggio Leonardo di Caprio, presidente dell’omonima fondazione che dal 2010 finanzia i programmi di ripopolamento e conservazione della Tigre in Nepal e in molte altre nazioni. “Il Nepal si è dimostrato un paese leader in questa battaglia, grazie agli sforzi fatti per raddoppiare la popolazione di tigri all’interno dei confini nazionali, e sarà ora un modello per i programmi di conservazione, in Asia come nel resto del mondo”.
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