Tra moglie e marito metti un candito

Diciamoci la verità. Che aver fame fosse collegato con l’essere più irritabili non era una grande novità. Ma, si sa, nella scienza tutto va dimostrato: lo hanno appena fatto gli psicologi della Ohio State University, che hanno messo in correlazione i livelli di zucchero nel sangue di 214 coniugi (107 coppie, dunque) con grado di fastidio e aggressività nei confronti del partner. Come c’era da aspettarsi, gli scienziati hanno scoperto che le persone con livelli mediamente più bassi di glucosio erano disposte più sfavorevolmente nei confronti del partner rispetto a chi aveva la pancia piena. Lo studio è stato pubblicato sui Proceedings National Academy of Sciences.

“Servono zuccheri per l’autocontrollo. E la rabbia è l’emozione più difficile da controllare”, commenta Brad Bushman, psicologo alla Ohio State University e autore della ricerca. Esiste addirittura un termine gergale per definire la condizione di rabbia da fame, “hangry”, gioco di parole tra angry e hungry: “Abbiamo scoperto”, prosegue Bushman, “che la condizione hangry modifica in peggio il comportamento umano anche in relazioni molto intime come quelle coniugali”. I ricercatori hanno consegnato a tutti i partecipanti una bambola vodoo (che rappresentava il coniuge) e 51 spilli, chiedendo loro per 21 notti di seguito di infilzare la bambola con tanti più spilli quanto più si sentivano irritati nei confronti del coniuge.

Risultato: più basso era il livello di zucchero nel sangue (misurato contestualmente al rito vodoo), più spilli s’infilzavano nel feticcio. Una possibile spiegazione, secondo Bushman, è che “il glucosio è la benzina del cervello. L’autocontrollo necessario per tenere a bada rabbia e impulsi aggressivi richiede energia, e quest’energia è fornita in parte dal glucosio”. Donde il consiglio della scienza: prima di affrontare una litigata, contate fino a dieci. E addentate un po’ di cioccolata.

Via: Wired.it

Credits immagine: ajagendorf25/Flickr

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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