Tutti i pianeti vengono al pettine

Il cosiddetto “pettine ottico di frequenza”, la rivoluzionaria tecnica di misurazione ottica la cui scoperta è valsa nel 2005 il premio Nobel a tre fisici tedeschi e già impiegata in molti campi della ricerca, è ora utilizzato anche nell’osservazione dello spazio.

Un gruppo di ricercatori dello Smithsonian Center for Astrophysics dell’Università di Harvard ha messo a punto una tecnologia che, grazie all’uso del pettine ottico in combinazione con degli orologi atomici, è in grado di misurare le onde di luce con estrema precisione consentendo in questo modo di individuare la presenza di pianeti simili al nostro che ruotano intorno a stelle lontane.

Il movimento di rotazione di un pianeta, infatti, genera una deformazione delle onde di luce emesse dalla stella che possono essere rilevate e misurate in diversi modi. Le tecniche in uso negli ultimi dieci anni, basate sull’effetto Doppler, permettevano di individuare al massimo pianeti delle dimensioni di Giove (di massa circa cinque volte quella della Terra), mentre la nuova metodologia è in grado di rilevare, grazie alla maggior precisione, anche pianeti grandi come il nostro.

Con questa metodologia sarà possibile descrivere la struttura di altri sistemi stellari in modo più dettagliato e identificare gli obiettivi dei futuri studi mirati alla ricerca della vita extraterrestre. I pianeti con massa e gravità simili a quelle della Terra avrebbero infatti, secondo gli astronomi, maggiori possibilità di presentare un’atmosfera adatta allo sviluppo di forme di vita.

Un’altra potenziale applicazione della tecnologia è la misurazione degli effetti sui corpi celesti attribuiti alla cosiddetta energia oscura. I ricercatori contano di avviare nel prossimo giugno i test su un sistema prototipo applicato al telescopio di Mount Hopkins in Arizona e di mettere a punto nel 2009 un sistema funzionante di individuazione dei pianeti con il telescopio William Herschel, situato alle Isole Canarie, in collaborazione con l’osservatorio di Ginevra. (s.s.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here