Tutti pazzi per Venere

Otto giugno: l’ombra di Venere sarà proiettata sul disco del Sole. Un fenomeno che non si verificava dal 1882, ma in quel caso la visibilità in Europa fu molto scarsa. Il transito di Venere durerà 6 ore e sarà osservabile anche a occhio nudo, una volta prese le dovute precauzioni, come per una più comune eclissi. In realtà, l’evento è tutt’altro che eccitante: un punto nero che, lentamente, si muove sulla parte bassa del Sole. Ma ha rappresentato un importante passaggio nella storia dell’astronomia. Infatti, i quattro transiti che avvennero tra il 1761 e il 1882 furono utilizzati per misurare la distanza della Terra dal Sole, considerato all’epoca “il problema più nobile dell’astronomia”. La strategia adottata consisteva nell’osservare dettagliatamente il fenomeno da punti molto lontani sul nostro pianeta e sfruttare le informazioni geometriche associate ai dati raccolti. In questo modo, William Harkness, direttore dell’U.S. Naval Observatory, ottenne una misura con un errore inferiore allo 0,2 per cento su una distanza di 150 milioni di km. Ora che questo calcolo non è più un problema, il transito di Venere rimane comunque un fenomeno affascinante che non mancherà di suscitare la curiosità degli esperti e della gente comune. Se non altro per assistere a un avvenimento che nessun essere umano attualmente vivente ha potuto osservare. (s.b.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here