Come fanno gli uccelli del paradiso ad avere piume così nere?

uccello paradiso
Un uccello del paradiso, in nero, nell'atto di corteggiare una femmina. (Credit: Ed Scholes)
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Un uccello del paradiso, in nero, nell’atto di corteggiare una femmina. (Credit: Ed Scholes)

Diversi studi hanno in passato mostrato come pigmenti e strutture interne sono in grado di generare i colori osservabili in natura, nel manto o nel piumaggio degli animali. Ma anche la struttura esterna di una superficie è in grado di influenzare il modo in cui la vediamo, causando una specifica diffusione della luce per produrre, ad esempio, il colore nero. È quello che succede per esempio nelle piume di 5 diverse specie di uccelli del paradiso (Paradisaeidae), in grado di assorbire quasi completamente la luce diretta e produrre una riflettanza (una misura della capacità di un materiale di riflettere la luce incidente) estremamente bassa, compresa tra lo 0,05 e lo 0,31% e simile solamente a quella di materiali artificiali prodotti dall’uomo. Lo spiega uno studio pubblicato su Nature Communications, che mostra come le microstrutture che formano le piume di questi uccelli siano in grado di assorbire fino al 99.95% della luce incidente.

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Confronto tra le piume “normali” di una melapitta minore (Melampitta lugubris), a sinistra, e le piume di un uccello del paradiso (Ptiloris paradiseus), a destra. Le piume di quest’ultimo, grazie alla loro microstruttura, appaiono così nere anche quando ricoperte con oro. (Credit: Dakota McCoy)

Solitamente, il colore di un piumaggio di una specie di uccello può essere determinato da due meccanismi: pigmenti (molecole colorate) oppure colori prodotti dalla struttura delle piume che dà origine a una diversa diffusione della luce e quindi a un aspetto diverso. La forma, l’orientamento e la texture delle barbule (filamenti microscopici) che compongono le piume possono inoltre dare origine ad altri effetti, come ad esempio un piumaggio che appare brillante o iridescente.

Usando un numero di diverse tecniche, tra cui la spettrofotometria (ossia la branca della spettrometria che si occupa della luce visibile), Dakota McCoy e i suoi colleghi della Harvard University hanno studiato il ruolo giocato dall’assorbimento strutturale della luce nelle piume nere degli uccelli del paradiso. I ricercatori hanno così osservato che queste piume presentano delle barbule altamente modificate, organizzare in matrici inclinate rispetto al piano verticale, e in grado quindi di diminuirne notevolmente la riflettanza.

Secondo gli autori, questo tipo di piumaggio potrebbe essersi sviluppato per esagerare la brillantezza del resto del piumaggio, che presenta variopinte macchie colorate, e attirare quindi l’attenzione degli esemplari femminili durante il corteggiamento.

Riferimenti: Nature Communications

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