La scansione ultrasonica, tecnica utilizzata in varie applicazioni mediche e in ingegneria per comprendere lo stato di aggregazione della materia, potrebbe diventare molto più dettagliata, grazie a un nuovo materiale in grado di sfruttare un effetto fisico chiamato “rifrazione negativa”. Secondo quanto riportato da New Scientist, John Page e i suoi colleghi dell’Università di Manitoba a Winnipeg, in Canada, avrebbero sintetizzato un microscopico cristallo a base di idrocarburi di tungsteno. Il cristallo immerso in acqua diffrangerebbe le onde acustiche generando curiose proprietà a seconda delle lunghezze d’onda coinvolte. Tra queste, si è trovato che a frequenze intorno ai 1.57 Mhz, il cristallo produrrebbe una rifrazione coerente (detta appunto “rifrazione negativa”) convogliata in un unico punto dello spazio. Si crea quindi una sorta di lente, nel cui fuoco cade una quantità di informazione acustica molto elevata. Una volta elaborata, quest’informazione consente di avere una rappresentazione della materia scansita assai più accurata di quanto non accada ora, risolvendo oggetti di dimensioni pari a un decimo della lunghezza d’onda incidente. L’applicazione delle lenti acustiche richiederà ancora tempo ma come spiega lo stesso Page, il nuovo materiale potrebbe potenziare enormemente le tecniche di scansione. (m.zi.)