Un enorme vortice atmosferico, delle dimensioni del nostro continente, che si estende sopra il polo sud di Venere, cambiando forma ogni giorno, sta dando da tempo del filo da torcere agli astronomi del Planetary Science Group dell’Universidad del País Vasco/Euskal Herriko Unibertsitatea (UPV/EH). E oggi, in uno studio presentato su Nature Geoscience, gli scienziati spiegano come questo misterioso vortice si comporti in modo piuttosto imprevedibile, caotico, diverso da fenomeni analoghi osservati sulla Terra o su altri pianeti.
Infatti, mentre sulla Terra la differenza di temperatura tra terraferma e oceani causa la formazione e la dispersione di questi vortici, su Venere non ci sono stagioni o oceani in grado di spiegare quanto ossevato. Allo stesso modo analoghi vortici non sono rari nelle atmosfere dei pianeti con rotazioni rapide, come ad esempio Saturno e Giove (vedi Galileo: Una mega tempesta su Saturno). Venere però, anche in questo caso, è un’eccezione: sebbene abbia una rotazione più lenta, presenta vortici permanenti ed estremamente variabili a entrambi i poli. Proprio come quello avvistato dai ricercatori dell’UPV/EH, grazie agli studi condotti con la sonda Venus Express dell’Esa, in orbita attorno al pianeta dal 2006, che si è rivelato più caotico di quanto atteso.
L’orbita della sonda, estremamente ellittica, permette di ottenere non solo immagini ravvicinate e dettagliate dei poli nord e sud di Venere, ma anche visioni d’insieme del pianeta che aiutano gli scienziati a contestualizzare i dati raccolti. In questo modo, grazie agli strumenti montati sulla navicella (come quello a infrarossi Virtis, in grado di scattare immagini a differenti lunghezze d’onda, permettendo lo studio contemporaneo di diverse sezioni verticali dell’atmosfera), i ricercatori hanno potuto studiare con molta attenzione i movimenti del vortice, scoprendo che questo ciclone si estende su due diversi livelli, separati da una distanza di 20 km. Inoltre, a differenza di quanto si apettavano i ricercatori, i due centri di rotazione dei diversi livelli coincidono solo raramente, dando vita a una struttura in perenne evoluzione e che non si disintegra malgrado le diverse parti seguano percorsi indipendenti.
Come spiegano gli scienziati, ad alimentare questo vortice polare potrebbe essere la super-rotazione, ovvero il meccanismo per cui la velocità di rotazione dell’atmosfera di Venere è circa 60 volte quella del pianeta, un fenomeno la cui causa è ancora sconosciuta. Grazie a questo studio forse, però, si potrà cercare una spiegazione più precisa dell’origine di questi vortici e della loro relazione con la super-rotazione dell’atmosfera di Venere.
Riferimenti: University of the Basque Country; Nature Geoscience doi:10.1038/ngeo1764
Credits immagine: Grupo de Ciencias Planetarias – Planetary Science Group-, UPV/EHU