Un concentrato di Sole

Portare dal 6 al 12 per cento la quota di energia rinnovabile entro il 2010. Un obiettivo ambizioso, lo ammette anche chi lo ha fissato: la Commissione Europea. Attualmente il 41 per cento dell’energia consumata è prodotta a partire dal petrolio, il 23 da gas, il 15 dal nucleare, altrettanta percentuale dal carbone, e appunto il 6 per cento da fonti rinnovabili. Per cambiare rotta in maniera così decisa l’Unione Europea, attraverso il 6° programma quadro, ha stanziato 810 milioni di euro per la ricerca. Tra i finanziati il progetto “Sol Air”, una tecnologia che consente la produzione di energia elettrica da energia termica concentrata, presentato lo scorso 16 marzo presso la piattaforma solare di Almeria in Spagna, la più grande struttura europea di ricerca sull’energia solare. Qui infatti i ricercatori tedeschi e spagnoli, principali autori di “Sol Air”, hanno condotto gli studi e i collaudi delle diverse parti che compongono l’impianto. Il progetto utilizza sistemi ottici, enormi specchi dalla altissima capacità di riflessione che girano seguendo il moto apparente del Sole, per convogliare i raggi in un unico punto e generare così calore. A raccogliere i raggi un recettore di materiale ceramico ideato dal consorzio, che raccoglie gruppi di ricerca, enti e aziende di Spagna, Germania, Grecia e Danimarca, posto in cima a una torre. In prossimità del collettore di calore un aspiratore immette l’aria surriscaldata all’interno di un circuito: una parte di questa viene utilizzata per riscaldare acqua che sviluppa vapore e che a sua volta alimenta una turbina elettrica, un’altra parte va ad alimentare un serbatoio di calore che permette all’impianto di funzionare anche in assenza di Sole. E proprio l’utilizzazione dell’aria è una delle novità della tecnologia: in questo modo si evita il trasporto delle sostanze liquide usate in questi casi, abbattendo così i costi e l’impatto ambientale dell’impianto.”Ad Almeria abbiamo potuto verificare il funzionamento della nostra tecnologia con 300 specchi che producono un calore fino a 1000 °C”, ha spiegato Manuel Romero, responsabile del progetto. “Si tratta di un impianto sperimentale da cui abbiamo potuto estrarre comunque dati importanti per la prossima commercializzazione del nostro progetto”. Come stimare l’efficienza di “Sol Air” pari al 30 per cento dell’energia termica: da tre megawatt di energia solare cioè si ricava un megawatt di energia elettrica. “Questo risultato dipende in gran parte dalla turbina elettrica la cui efficienza non supera mai il 40 per cento”, ha commentato Romero. Un impianto come quello di Almeria potrebbe garantire elettricità a un piccolo paese, ma a seconda della domanda di elettricità, un impianto solare di questo tipo può aumentare il numero di specchi e fornire dai 10 ai 100 megawatt. “La tecnologia è pensata per paesi ad altissima insolazione perché funziona solo con irraggiamento diretto”, ha raccontato l’ingegnere. Africa del sud e del nord, Australia, le zone più assolate degli Stati Uniti e dell’America del Sud e poi alcune zone dell’Europa meridionale. Certo è che grandi impianti hanno bisogno di zone praticamente desertiche. “meno dell’1 per cento di un area arida o semi arida sarebbero sufficienti a soddisfare il fabbisogno mondiale annuale di energia elettrica”, ha sottolineato Romero. Attualmente il consorzio europeo ha contatti con alcune aziende egiziane che vorrebbero realizzare impianti nelle zone desertiche del paese. Ma quanto costa un kilowatt di energia elettrica prodotta grazie a “Sol Air”? Fra i 5 e gli 8 cent di euro. Un prezzo che è almeno tre volte inferiore a quello ottenuto con il sistema fotovoltaico, le celle che accumulano calore e lo immettono sotto forma di energia elettrica nel circuito a cui sono collegate, sistema che però è sicuramente più semplice da gestire in spazi piccoli. Ma comunque superiore a quello di gas, carbone e nucleare che è intorno ai 4 cent. “Anche questo problema potrà essere risolto”, ha concluso Romero. “Stimiamo che già con la realizzazione di tre impianti che utilizzano la nostra tecnologie il prezzo potrà diventare competitivo”.

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