Un indizio sui lobi frontali

Un team di ricercatori al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston ha decodificato un gene che potrebbe essere una delle chiavi per comprendere l’evoluzione del cervello umano. Secondo quanto spiegato su Science da Christopher A. Walsh, ricercatore coinvolto nella scoperta, l’individuazione del gene responsabile della sindrome BFPP, un disordine genetico recessivo caratterizzato da ritardo mentale, consentirebbe di spiegare perché i lobi frontali del cervello umano siano così sviluppati rispetto alle altre specie viventi. Il gene in questione, siglato GPR56, è localizzato su un’area del cromosoma 16 e gioca un ruolo importante nella produzione di cellule neurali nella porzione frontale della corteccia. Da tempo si è accettato il fatto che l’evoluzione di questa parte del cervello sia avvenuta parallelamente allo sviluppo della comunicazione e della civilizzazione sembrando quindi la vera discriminante sociale e cognitiva tra uomini e animali. Come spiega Xianhua Piao, leader del team, sebbene il gene GPR56 sia responsabile di una sindrome da ritardo mentale, ha la peculiarità di essere presente solo nell’uomo e in qualche specie animale superiore, e appare così come uno dei possibili target dell’evoluzione. Uno studio approfondito delle sue caratteristiche biologiche potrebbe consentire la comprensione del normale sviluppo e delle funzioni del cervello umano. (m.zi.)

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