Un premio all’arte che fa rivivere gli ominidi

E’ la ritrattista ufficiale del faraone Tutankhamon, colei che ha dato un volto a Lucy, all’uomo di Flores e a centinaia di nostri antenati. Una maestra nell’arte di ricostruire le sembianze degli ominidi. Pittrice, scultrice e, al tempo stesso, esperta in anatomia comparata, Elisabeth Daynès è stata premiata con il Paleoart Pittsburgh, il riconoscimento assegnato annualmente per le migliori ricostruzioni di soggetti e fossili paleontologici.  Sponsorizzato dal collezionista di paleoarte  John J. Lanzendorf e quest’anno dal National Geographic, il premio è stato consegnato durante  la cerimonia del 70° anniversario della Society of Vertebrate Paleontology  a Pittsburgh negli Stati Uniti.

Toumaï, Australopithecus, Paranthropus, Homo habilis, Homo erectus, Neanderthals, Homo sapiens: non si contano le sculture antropologiche realizzate dall’artista francese per i musei di tutto il mondo. Coniugando competenze artistiche e tecnico-scientifiche, Elisabeth Daynès ci ha restituito le sembianze di antichi ominidi utilizzando le scarse informazioni che fossili datati migliaia e milioni di anni fa possono fornire (qui video sulle tecniche utilizzate). Tra i suoi capolavori, l’australopiteco Lucy e l’uomo di Flores, realizzati in collaborazione con l’antropologo Bill Jungers. A darle celebrità internazionale è stata però la ricostruzione del busto di Tutankhamon, realizzata per una mostra sul giovane faraone realizzata negli Usa e utilizzata per la copertina di ben 25 uscite internazionali della rivista National Geographic.

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