Un serbatoio per l’Aids

Combattere la droga e la diffusione dell’Hiv, attraverso politiche di prevenzione ed educazione. E’ il tema della giornata internazionale contro la droga e i traffici illeciti che si celebra oggi. In molti paesi dell’Asia, dell’America Latina e dell’Europa orientale, infatti, proprio le iniezioni endovena sono una delle principali vie di trasmissione del virus. Lo dicono le stime: tra il 5 e il 10 per cento dei nuovi infetti contraggono l’Hiv scambiandosi siringhe per iniettare le droghe. E proprio la prevenzione e le campagne educative sulla diffusione del virus attraverso strumenti non monouso sono due obiettivi che l’Undcp – il programma di controllo sulle droghe delle Nazioni Unite – si propone. La questione non interessa solo la salute pubblica, ma anche le economie di molti paesi, minando la loro possibilità di crescita. La droga e l’Aids infatti non risparmiano nessuna classe di età e fascia sociale, anche se si stanno diffondendo soprattutto tra i giovani. La prevenzione quindi deve essere a tappeto: dalle scuole alle parrocchie, ai luoghi pubblici, per combattere insieme alla droga anche ignoranza ed emarginazione. La giornata internazionale contro la droga, secondo i suoi promotori, deve essere un’occasione per tradurre le promesse fissate quattro anni fa dai delegati delle Nazioni Unite in programmi d’intervento concreti. E riaffermare l’obiettivo che i capi di governo di tutto il mondo si sono prefissi al Millennium Summit del settembre 2000: fermare e invertire la diffusione dell’Hiv/Aids entro il 2015. (p.c.)

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