Una carriera scientifica all’italiana

Andrea Frova
Lo scienziato di cartapesta
Edizioni Dedalo 2013, pp. 304, euro 15,00

Carmelo Potenza è un personaggio di fantasia, ma a molti la sua storia non potrà che sembrare fin troppo realistica. Il protagonista del libro di Andrea Frova è infatti un fisico, mediocre in quanto a talento, ma dotato di un’ambizione sfrenata, che riuscirà a costruire con l’inganno una brillante carriera “di cartapesta”, non dissimile da tante che hanno costellato gli ultimi decenni di cronaca italiana. Nella scelta della trama, ma anche nello stile asciutto con cui viene raccontata, il libro si configura dunque da subito come un atto d’accusa rivolto a un certo modo di fare carriera, a cui non pare estraneo neanche il mondo della ricerca scientifica, e alle istituzioni politiche e religiose del nostro paese, che di queste carriere di cartapesta sono il sostrato naturale, e di cui Frova riesce descrivere lucidamente vizzi e inganni.

La vicenda si apre con la morte di un giovane fisico russo, che vive e lavora a Roma ormai da anni. Il protagonista, Carmelo Potenza, entra in possesso per caso delle ricerche lasciate in sospeso dal brillante collega e, spacciandole per sue, inizia una rapidissima scalata nell’ambiente scientifico e universitario. In un’ascesa frenetica, in cui sparisce ogni freno inibitorio o scrupolo morale, lo scienziato di cartapesta arriva a sposare per convenienza la fidanzata dello stesso uomo di cui ha rubato il lavoro, e si avvicina quindi agli ambienti ecclesiastici, dove trova i contatti politici e i fondi necessari a finanziare le sue ambizioni. Dopo aver bruciato tutte le tappe del successo accademico, a livello prima locale, poi nazionale e addirittura mondiale, sarà il destino, in agguato, a fermarlo, costringendolo a rendere conto delle sue menzogne. Non aspettatevi però a questo punto un finale consolatorio, perché l’autore conosce troppo bene le vicende italiane per cadere in un simile errore.

Come dicevamo quello di Frova è un fermo j’accuse, che non produce però un libro monodimensionale. Le passioni e la vita dello scrittore emergono infatti spesso nel corso della lettura: l’amore per la musica e per la fisica che permeano molti dei dialoghi, ma anche semplicemente le vicende scelte per fare da sfondo al racconto, dalla caduta del muro di Berlino fino all’avvento del berlusconismo, che l’autore descrive con la sicurezza di chi le ha vissute in prima persona.

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