E’ nata oggi a Roma e rappresenta il desiderio e la necessità di affermare i diritti delle persone con disagi psichici. E’ la Consulta Nazionale per la Salute mentale, un nuovo organo che riunisce operatori, utenti, volontari e cittadini sensibili a una questione che coinvolge in maniera sempre più rilevante diversi aspetti della vita sociale. Gli obiettivi della Consulta, promossa dalla Funzione pubblica Cgil, Psichiatria Democratica, Unasam, Arci, Cittadinanzattiva e Caritas, sono stati dichiarati in un Manifesto che esprime la volontà e l’impegno nella lotta al pregiudizio sociale, all’emarginazione del malato psichico, per il riconoscimento della propria dignità. A tal fine è stata proposta la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici e di quelle strutture istituzionalizzate che attuano una logica di attesa e di esclusione dalla società del malato, contrapponendo a essa una psichiatria di comunità, attiva e presente sul territorio, tesa alla riduzione della sofferenza di chi soffre di disagi psichici e del peso sulle famiglie. La Consulta chiede inoltre al Governo che la questione della salute mentale sia considerata come una delle priorità del Paese, e che sia attuato il progetto di stanziamento di almeno il 5 per cento dei fondi sanitari regionali. La necessità di un impegno immediato e concreto, d’altra parte, è messo in rilievo da recenti studi statistici: circa il 20-25 per cento della popolazione di età superiore ai 18 anni soffre ogni anno di almeno un disturbo mentale. Più di 230mila i ricoveri negli ospedali italiani nel 1999, per un spesa complessiva di circa 2.400 miliardi. (v.n.)