Una legge che verrà?

Nei centri di fecondazione assistita italiani giace qualche centinaio di embrioni che, congelati prima della legge 40, non saranno più richiesti dai loro genitori. L’Istituto Superiore di Sanità definirà in poche settimane il numero esatto, e nel frattempo fervono i preparativi per il loro trasferimento presso il Centro di Risorse Biologiche del Policlinico di Milano dove, nei sotterranei dell’ottocentesco Padiglione Marangoni, saranno accolti da un formidabile sistema di sorveglianza. Verranno osservati nell’ambito di un programma di ricerca sulle tecniche di crioconservazione cellulare. Nulla di più. Per legge, la sorte che li attende è un lento ma inesorabile deperimento, nel giro di cinque o al massimo dieci anni. Questa decisione ha suscitato perplessità e ripensamenti anche tra coloro che nel corso della campagna referendaria hanno sostenuto la teoria dello statuto giuridico dell’embrione. Lo stesso Francesco Storace, ministro della Salute, ha aperto un confronto tra tecnici per studiare la possibilità di offrire un’alternativa alle cellule fertilizzate e potenzialmente vitali, cioè quella dell’ adozione per la nascita. Si tratta di un nuovo istituto coniato dal consiglio dei saggi del Comitato Nazionale di Bioetica (Cnb), che il 18 novembre scorso ha illustrato un parere specifico sull’argomento, nel tentativo estremo di dare coerenza bioetica alla tutela del progetto di vita di cui gli embrioni sono potenzialmente portatori. Favorevole a questa proposta, ma al suo parere di minoranza, anche il senatore diessino Lanfranco Turci, che sta per depositare al Senato una proposta di legge che lascerà al nuovo Parlamento una traccia per riaprire un dibattito politico, oltre che etico. Senatore Turci, che cosa si propone di ottenere con questa proposta di legge?”Non far cadere nel vuoto i principali contenuti della campagna referendaria contro la legge 40 ed evitare il rischio di un silenzio su questi temi nel corso della ormai imminente campagna elettorale. E l’ampia maggioranza che ha approvato il parere del Comitato Nazionale di Bioetica non è poco rilevante”.Condivide qualcosa del parere del Cnb sull’Adozione degli embrioni per la nascita? “Condivido le finalità. Ma il mio ragionamento è rovesciato: per motivi giuridici, oltre che di merito, traduco il termine adozione con donazione. Dal punto di vista giuridico l’adozione non può esserci se non potenzialmente, finché l’embrione non nasce”.Donare gli embrioni, ma a chi?”Ai soggetti indicati dal Cnb: coppie che ne facciano richiesta motivata, sia fertili che infertili, e donne single”.Ma questo non è uno stravolgimento della legge 40?”Certo, ma è coerente con l’obiettivo: quello di salvare degli embrioni da una morte certa Non solo. La mia proposta va oltre: per coerenza, se è lecito ed etico salvare gli embrioni con un atto di donazione, come potrebbe essere negata la donazione di cellule germinali – ovociti e spermatozoi – ovvero la fecondazione eterologa? In fondo la donazione degli embrioni è una doppia eterologa: nessuno dei genitori riceventi è quello biologico. Se è lecita la prima, non può che esserlo anche la seconda”.Il Comitato Nazionale di bioetica non lascia alternative ai genitori che non vogliono più utilizzare gli embrioni, né donarli. Li considera comunque abbandonati, cioè espropriabili, ma continua a negare ogni forma di ricerca scientifica sulle cellule embrionali. Che cosa ne pensa?”La mia proposta è chiara su questo punto, anche se può sembrare restrittiva: solo gli embrioni che risultassero abbandonati ma, dopo lo scongelamento, inidonei al trasferimento potrebbero essere donati alla ricerca. La decisione spetterebbe alla coppia. Restando fermo il divieto assoluto di qualsiasi forma di commercializzazione”.La coppia ricevente potrebbe chiedere di fare una diagnosi genetica sull’embrione prima dell’impianto, anche se il Cnb su questo tace? “Sì. Ritengo che la conoscenza dello stato di salute dell’embrione sia un diritto ineludibile della coppia, soprattutto se a rischio. Nella mia proposta, infatti, le coppie portatrici di malattie genetiche possono accedere alla procreazione medicalmente assistita anche se fertili”.Pensa che la sua proposta sarà condivisa da altri esponenti del centrosinistra?”Credo di sì. Anche per la sinistra è importante il principio della donazione, a favore della vita. Non possiamo lasciare questa campagna alle forze del centrodestra. Donare gli embrioni è un atto di umanità. Ecco perché, oltre a recepire il documento del Cnb, è importante modificare quelle parti della legge 40 che altrimenti non lo renderebbero coerente”.

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