Una lenta agonia per le iguane

Le iguane delle Galapagos continuano a morire a più di un anno dal disastro della Jessica, la petroliera che rilasciò al largo dell’Ecuador circa tre milioni di litri di carburante. Grazie alle forti correnti, subito dopo l’affondamento, la marea nera uccise solo pochi di questi animali: oggi uno studio pubblicato su Nature dimostra come gli effetti a lungo termine siano ben più devastanti per la sopravvivenza dei rettili marini. Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre del 2001, infatti, si sarebbe registrata nell’isola di Santa Fe una mortalità del 62 per cento della popolazione di iguane, a causa di un piccolo residuo di olio grezzo rimasto nella zona. Una possibile spiegazione sarebbe individuabile nell’avvelenamento dei microbi presenti nell’intestino dei rettili, senza i quali le iguane non riuscirebbero a digerire facilmente le alghe di cui si nutrono. “Gli effetti sull’ecosistema di un basso livello di contaminazione sono investigati raramente”, dice Martin Wilkelski del Dipartimento di Ecologia e Biologia Evolutiva dell’Università di Princeton, “con questa ricerca siamo riusciti finalmente a dimostrare che anche una bassissima concentrazione di inquinante residuale può avere effetti disastrosi”. (m.s.)

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