Una riforma per l’industria ittica

La Commissione per la Pesca dell’Unione Europea, coordinata da Franz Fischler, ha steso una proposta per riformare drasticamente il settore ittico. Questa prevede severi tagli nelle flotte (circa il 10 per cento), nelle quote e nelle sovvenzioni alla pesca e colpisce soprattutto le grandi industrie. La crisi del settore ittico è iniziata già da alcuni anni: a causa dell’eccessivo sfruttamento dei mari, secondo le stime, questo perde circa 8.000 posti di lavoro ogni anno. Nella proposta elaborata dalla Commissione per la Pesca si prevede inoltre di trovare posti di lavoro alternativi per i pescatori licenziati, di elargire compensi per la rottamazione delle navi, incentivare le pensioni e identificare un migliore sistema di gestione degli stock di pesce. “Non è tempo di fare compromessi, il messaggio deve arrivare ai governi” ha detto Fischler. Ogni anno infatti si fanno trattative diplomatiche per la suddivisione delle zone adibite alla pesca e per l’attribuzione delle quote, ma si ignora che le scorte di merluzzi, naselli e altri pesci si stanno esaurendo. Il Wwf ha subito appoggiato la proposta e, in una lettera a Francia, Spagna e Portogallo, i paesi più critici verso la riforma Ue, ha sottolineato l’importanza di adottare al più presto la linea di Fischler, anche per i benefici che ne trarrebbero i piccoli pescatori. (a.ca.)

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