Un telo di lino, dei colori a tempera, una stufa e un bassorilievo: più o meno è tutto quanto occorre per produrre una Sacra Sindone. A sostenerlo è Luigi Garlaschelli, il chimico dell’università di Pavia che con questi mezzi è riuscito a realizzare una copia del lenzuolo in cui sarebbe stato avvolto il corpo di Cristo e oggi conservato a Torino. Capofila dei sindonologi scettici, Garlaschelli ha dimostrato che è possibile ottenere un manufatto in tutto simile alla presunta reliquia utilizzando dei materiali reperibili già nel 1300, e cioè all’epoca in cui, secondo la datazione al carbonio, dovrebbe risalire la sindone di Torino.
Garlaschelli non è il primo a cimentarsi nella riproduzione del sacro lino. Un’altra sindone fu realizzata anni fa dall’antropologo Vittorio Pesce Delfino, che descrisse la procedura seguita nel libro “E l’uomo creò la sindone”. Entrambi i manufatti saranno esposti e illustrati dagli autori venerdi 28 Maggio a Roma. Per aspiranti falsari e curiosi l’appuntamento è alle 17,30 presso la sala Tosi della Casa Internazionale delle Donne, in via della Lungara 19.
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