Il decreto sull’obbligo vaccinale per iscriversi a scuola potrebbe fare un passo indietro. In questi giorni, infatti, la discussione in atto in Commissione sanità del Senato si sta orientando verso una riduzione delle vaccinazioni obbligatorie: per iscriversi a scuola, quindi, potrebbero servire un minor numero di vaccinazioni obbligatorie – la proposta è di ridurle da 12 a 10 – ma anche di rendere il concetto di obbligatorietà più flessibile, da riconsiderare dopo i primi tre anni dall’entrata in vigore della legge, e di ridimensionare le multe che i genitori dovranno pagare nel caso in cui i propri figli non vengano vaccinati.
In particolare, è stata accolta la proposta avanzata dalla presidente della commissione Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, che verrà messa in votazione martedì 4 luglio e che ha già ricevuto molti consensi. L’emendamento, appunto, mira a ridurre il numero dei vaccini previsti come obbligatori per l’iscrizione a scuola da 12 a 10, dove antimeningite B e C tornerebbero a essere semplicemente raccomandati. Una proposta che mira a rendere più flessibile il tema dell’obbligatorietà: i vaccini obbligatori restano i 6 già previsti come tali nell’esavalente, ovvero anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse e anti-Haemophilus B. A questi, si aggiungono come obbligatori l’anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.
Tuttavia, per le ultime quattro vaccinazioni l’emendamento prevede una rivalutazione dell’obbligo.
n altre parole, si mantiene l’obbligatorietà, ma si introdurrà una verifica dopo tre anni dall’entrata in vigore della legge per monitorare il livello raggiunto di copertura vaccinale. Se risulterà ottimale, l’obbligatorietà per queste vaccinazioni potrà essere sospesa. Invece, l’anti-meningite B e C torneranno a essere semplicemente raccomandate, in quanto, come sottolinea De Biasi, non siamo in una situazione epidemica che richiede l’obbligatorietà di immunizzazione.
Questo emendamento si va ad aggiungere agli altri 285 proposti in Commissione, che hanno come oggetto in comune sia quello sul ridimensionamento delle multe per i i genitori che non vaccineranno i propri figli sia quello sulla cancellazione del rischio di perdita della patria potestà. Il decreto, infatti, prevedeva che i genitori che non adempieva all’obbligo sarebbe andato incontro a multe tra i da 500 a 7.500 euro e segnalato alla Procura della Repubblica al Tribunale per i minorenni. A dimostrarsi contraria a questo emendamento è stato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha ribadito il valore scientifico del decreto sull’obbligo vaccinale previsto per l’iscrizione scuola, riferendo comunque di rispettare la sovranità del Parlamento e le decisioni che prenderà. Ma secondo quanto riferito dalla presidente della commissione Sanità del Senato, ci sono buone probabilità che l’emendamento venga accolto.
Via: Wired.it