Mentre la variante Omicron 5 di Covid-19 è ancora dominante in Italia, già si cominciano a fare i conti con la successiva. Individuata in India lo scorso maggio, la variante omicron Centaurus (ufficialmente BA 2.75) ha subito attirato l’attenzione e le preoccupazioni. Il primo caso nel nostro paese è stato sequenziato in Sardegna alcuni giorni fa, e sono circa venti i paesi in tutto il mondo in cui è stata rilevata. Secondo un nuovo studio, nel giro di alcuni mesi però potrebbe prendere il sopravvento sulle altre.
Dopo l’aumento di contagi di inizio estate dovuto alla variante Omicron 5, attualmente la più diffusa – e responsabile, negli Stati uniti, dell’80 per cento dei casi – e l’inizio della campagna vaccinale per la quarta dose, il covid negli ultimi giorni sta facendo parlare meno di sé. L’attenzione degli esperti, però, è già alla tanto temuta prossima ondata autunnale: secondo gli autori di uno studio italiano pubblicato sull’European Journal of Internal Medicine, potrebbe essere proprio l’ultima variante indiana a dominarla. Si tratta – lo suggerisce anche il nome ufficiale – di una variante di seconda generazione, un’evoluzione della variante Omicron BA2.
Nello studio, i ricercatori si sono focalizzati l’effetto delle mutazioni della variante BA2.75 sui recettori umani, e l’hanno confrontato con quello di Omicron 5. I risultati hanno mostrato che la variante indiana Centaurus è molto efficiente nel legarsi ai recettori umani Ace2, cosa che la rende potenzialmente in grado di diffondersi molto velocemente e, quindi, molto contagiosa. Sarebbe necessario – si legge nell’articolo – che i prossimi vaccini venissero costruiti e adeguati proprio sulla base di queste ultime sottovarianti Omicron, in modo da sollecitare una risposta immunitaria adeguata. Al momento, infatti, la capacità di neutralizzare qualunque variante Omicron del virus dopo aver ricevuto la quarta dose non si è mostrata significativamente maggiore se confrontata con l’efficacia della terza dose.
Un passo in più verso il vaccino universale anti-coronavirus
In India, al momento, i tassi di ospedalizzazione o mortalità non sembrano essere aumentati in seguito alla diffusione di omicron Centaurus. Tuttavia, sottolineano gli autori dello studio, è ancora presto per dire se essa sia più aggressiva delle precedenti.
“Sono ancora da verificare i suoi effetti in termini di aggressività”, ha spiegato all’Ansa Fabio Angeli, docente di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università dell’Insubria e direttore della Cardiologia di Ics Maugeri di Tradate, coautore dello studio. “Ma l’aumentata capacità di legarsi alle nostre cellule e la successiva paralisi dei recettori Ace2, che hanno un ruolo fondamentale nel regolare le nostre capacità vitali, ci fanno supporre anche una verosimile aumentata capacità nel creare danni al nostro organismo; questo sottolinea quanto sarà cruciale la nuova campagna vaccinale ed il ripristino delle misure di protezione individuale”.
Via: Wired.it
Credits immagine: Fusion Medical Animation on Unsplash
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