Tecnologia

L’intelligenza artificiale per l’apprendimento delle lingue è già una realtà

L’intelligenza artificiale (IA) non è parte di un futuro fantascientifico, ma è sempre più presente nella nostra realtà: dalla domotica ai programmi di traduzione automatica, dagli assistenti vocali al riconoscimento facciale, spesso utilizziamo queste tecnologie nella nostra vita quotidiana senza ormai farci tanto caso.

Ma che cos’è esattamente l’intelligenza artificiale? Si tratta di una serie di tecnologie che si basano sulla capacità di una macchina di apprendere (proprio come fa un cervello umano), dedurre, e applicare le conoscenze assimilate per risolvere problemi, ragionare, pianificare, e persino essere creativa.


Dall’intelligenza artificiale al metaverso, cosa sta succedendo al mondo


Uno dei campi più interessanti e ricchi di prospettivi in cui è applicata con successo è quello dell’istruzione, e in particolare dell’apprendimento delle lingue. In questo articolo vediamo alcuni esempi pratici di questo impiego, i vantaggi e le prospettive future.

Intelligenza artificiale nello studio delle lingue straniere: alcuni esempi

A tutti sarà capitato di imbattersi in applicazioni per smartphone che promettono di aiutarti a imparare una lingua in autonomia tramite esercizi pratici, strutturati come sfide e puzzle da risolvere, che si possono svolgere per pochi minuti al giorno nelle pause o nel tempo libero. Una tra le più note app è Duolingo, che usa l’intelligenza artificiale per determinare il livello di partenza dell’utente nello studio della lingua prescelta, per decidere in poco tempo che tipo di esercizi proporre. Un altro impiego di questa tecnologia da parte della nota app è quella della ripetizione dilazionata, che ripropone gli stessi concetti su intervalli di tempo più lunghi, cosa che favorisce la memorizzazione rispetto a concentrare lezioni sullo stesso argomento in tempi brevi.

Non solo Duolingo, ma anche altre applicazioni per lo studio delle lingue come Memrise e Rosettastone aiutano gli studenti a fare partica tramite l’impiego di chatbot, cioè un’intelligenza artificiale che comunica tramite chat con l’utente, imitando un’interazione reale con una persona madrelingua. Alcune chatbot sono programmate per aiutare gli studenti per iscritto, altre servono per fare partica nel parlato, tramite l’uso di un microfono, e forniscono feedback sugli errori o consigli su come migliorare la pronuncia.

Da tempo le chatbot non si limitano solo ad aiutare gli autodidatti, ma sono diventate uno strumento popolare per esempio anche nelle università, dove vengono usate, per esempio, nella preparazione degli studenti agli esami.

I vantaggi dell’utilizzo dell’IA nell’apprendimento delle lingue

Anche se molti sostengono che un’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire un insegnante in carne ed ossa per imparare le lingue straniere, ci sono degli indubbi vantaggi nell’uso di questa tecnologia.

Il principale è sicuramente la velocità e la capillarità con cui un’intelligenza artificiale è in grado di fornire feedback agli studenti. Se un insegnante deve portarsi a casa i compiti svolti, correggerli uno ad uno, e poi riportarli agli studenti dopo qualche giorno, un sistema automatico può fare tutto questo nel giro di qualche secondo, aiutando gli studenti a capire e correggere i propri errori in tempo reale.

Un altro aspetto positivo è che gli studenti possono sentirsi più tranquilli sapendo di essere valutati da un computer rispetto che da un essere umano, temendo meno il giudizio dell’insegnante o la potenziale parzialità.

Le prospettive future nell’uso dell’intelligenza artificiale

La maggior parte dei genitori di ragazzi in età scolare è favorevole o neutrale rispetto a un approccio interattivo all’apprendimento, che coinvolga l’utilizzo di un’intelligenza artificiale per andare incontro alle necessità individuali di ciascun ragazzo. Questi sono i risultati di un’indagine condotta da GoStudent, una piattaforma che permette di offrire o ricevere ripetizioni d’inglese e altre materie sia online che dal vivo.

La pandemia di Covid-19 ha portato alla luce la necessità di integrare l’insegnamento tradizionale con tecnologie che permettano l’insegnamento a distanza o anche una parziale automatizzazione della didattica: ci sono quindi ottime prospettive per un’ulteriore diffusione delle tecnologie IA anche nella scuola tradizionale e a partire dalla più giovane età.

Redazione Galileo

Gli interventi a cura della Redazione di Galileo.

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