Margherita Hack, vegetariana per amore

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Qual è l’affascinante relazione tra l’astrofisica e la questione vegetariana? E cosa hanno a che fare gli esseri viventi con le stelle che esplodono come supernovae? L’invito a indagare su questa singolare laison proviene da Margherita Hack e dal suo libro “Perché sono vegetariana”, centoventi pagine nelle quali la novantenne astrofisica italiana sdogana il tema del vegetarismo dal tradizionale piano etico e salutista trascinandolo in ambiti nuovi e inaspettati, dall’astrofisica, alla biologia e all’antropologia passando per la teoria darwiniana dell’evoluzione della specie. Il risultato è un vero e proprio pamphlet sulla questione vegetariana che si risolve in un inno alla vita e all’amore per tutti gli esseri viventi.

Vegetariana fin dalla nascita da genitori votati alla teosofia – una filosofia d’origine indiana fondamentalmente dedicata al rispetto di tutte le forme viventi – la Hack parte da un resoconto della propria esperienza, di come la mancanza di carne e di pesce non le abbia impedito di raggiungere gratificanti traguardi sportivi e, scomodando la storia e la filosofia, ricorda che da sempre, i più grandi saggi e pensatori illuminati raccomandano a chi segue un percorso di crescita interiore di non mangiare carne.

Vegetariani di ieri e di oggi

E così se Platone nel 400 a.c. scriveva “la natura tutta è imparentata con se stessa” e Pitagora  “inorridisco di fronte alle uccisioni e non sopporto la vista di cacciatori e macellai”, in tempi più recenti il pacifista Tiziano Terzani invitava a non mangiare più gli altri esseri viventi per combattere la violenza, mentre ai giorni nostri l’oncologo Umberto Veronesi non perde occasione per decantare i benefici sulla salute della dieta vegetariana che lui stesso segue.

E se non bastassero queste autorevoli testimonianze a convincerci a eliminare definitivamente gli animali dai nostri menu, la Hack prova a darci un’ulteriore motivazione, presa in prestito dai suoi studi di astrofisica. Sappiamo che tutto ciò che esiste nell’universo ha una sola fonte: sono state le grandi stelle che esplodono come supernovae a generare non solo energia ma la materia prima necessaria per la vita. Se quindi gli esseri viventi hanno un’origine comune e l’universo ci appare come un tutt’uno, dovremmo accettare che non esistono gerarchie tra le specie. Nessuna gioca un ruolo di primo piano rispetto alle altre.

Grandi affinità ci legano al mondo animale: appartenendo alla famiglia dei primati, il 99% del Dna degli umani è identico a quello dello scimpanzé. Basterebbe questo dato per costringere gli umani a scendere da quel piedistallo tenacemente e a lungo difeso dalla dominante cultura antropocentrica.

Vegetariani per amore

La Hack lo dice senza esitazione: se quella umana è una delle tante specie animali e se con i primati c’è solo l’1% di differenza a livello genetico perché esiste una così profonda disuguaglianza? Se ce ne ricordassimo forse faremmo più fatica a mangiare carne o pesce e non sopporteremmo l’idea di sottoporre gli animali a tremende sofferenze. Centrale nel libro è il tema della vita e dell’uguaglianza. Non mangiare carne non è soltanto una questione di salute, è piuttosto una questione d’amore.

Il libro

Margherita Hack
Perché sono vegetariana
Edizioni dell’Altana 2011, pp.128, euro 12,00

3 Commenti

  1. Quanto tutto questo sembra vero e coerente con l’armonia dell’universo! Non sono vegetariana al 100% ma oramai ho eliminato quasi del tutto la carne dalla mia dieta e, sinceramente, non ne sento bisogno.
    Complimenti per la sintesi, l’articolo spiega molto bene l’idea che sta alla base di questa scelta

  2. Sono vegetariano da piu’ di venti anni, non posso che apprezzare un approccio a questa scelta che mette in luce il vegetarianesimo come modo d’essere e come visione del mondo non antropocentrico.

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