Spazio

Venere è più vicina che mai: si “tuffa” nel Sole all’inizio di gennaio

Oltre alla cometa Leonard, già visibile adesso e fino ai primi giorni di gennaio 2022, anche Venere sarà protagonista del cielo di fine e inizio anno con un evento piuttosto raro. Il pianeta, infatti, sarà al centro di un particolare evento astronomico che, come racconta la Nasa, avviene solo una volta ogni 584 giorni. Si tratta della congiunzione inferiore, che in generale avviene quando un pianeta si trova fra il Sole e la Terra ed è nel punto più vicino a noi (c’è una disposizione su linea retta, come in figura). In questo caso, Venere raggiungerà la minima distanza dalla Terra entro l’8 gennaio 2022. A renderlo noto sul giornale Denver Post è il Fiske Planetarium dell’Università del Colorado Boulder, che racconta la danza del pianeta e il suo avvicinamento alla Terra.

L’effetto è quello di un pianeta che scivola verso il Sole e si tuffa a picco sull’orizzonte sudoccidentale nel cielo serale, sembrandoci ancora più grande.




via Wikipedia CC BY-SA 2.5

Dal 28 dicembre all’8 gennaio

La particolarità del fenomeno riguarda il fatto che nel momento della congiunzione inferiore, quando si è già tuffato sotto l’orizzonte, il pianeta non risulta visibile. I momenti di visibilità e non visibilità sono spiegati in una scheda online dall’European Southern Observatory. Mentre fino al 5 gennaio, secondo la Nasa, potremo godere della sua vista. In particolare, subito dopo il tramonto del 28 dicembre sia Venere sia Mercurio saranno bassi e visibili sull’orizzonte sudoccidentale. Gli esperti della Nasa raccomandano di rivolgere gli occhi al cielo a partire da circa 30 minuti prima del tramonto per godere dello spettacolo.

L’8 gennaio Venere raggiungerà la minima distanza dalla Terra. Ma il 5 gennaio sarà l’ultima sera, secondo la Nasa, in cui si troverà al di sopra dell’orizzonte fino a 30 minuti dopo il tramonto.

Dalla sera al mattino in otto giorni

Nel momento della congiunzione inferiore, infatti, Venere lascerà il cielo serale per passare a quello mattutino. Quello che accade è una transizione. “C’è un periodo di 8 giorni – spiega sul Denver Post John Keller, direttore del Fiske Planetarium – in cui Venere si perde nel bagliore del sole e contemporaneamente passa dal cielo serale a quello mattutino”. Mentre osservandolo il 3 gennaio si trova ancora nel cielo serale, già 8 giorni dopo Venere brilla di mattina ed entro la fine del mese è alto nel cielo mattutino.

Venere, una star del nostro cielo

Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole ed è anche il secondo oggetto celeste più brillante dopo la Luna. Inoltre, ci somiglia: le dimensioni e la massa sono vicine a quelle terrestri. Periodicamente Venere passa davanti o dietro alla nostra stella ed entra pertanto in congiunzione. Si parla di congiunzione superiore quando è esterno al Sole e più lontano e di congiunzione inferiore quando è interno e la faccia illuminata non è visibile dalla Terra. In generale, questo si verifica quando il pianeta e il Sole assumono nel cielo una posizione per cui, osservati dalla Terra, hanno la stessa longitudine oppure la stessa ascensione retta. In pratica, sono allineati: il Sole, Venere e la Terra sono sulla stessa linea. Ma presto ci sarà anche una nuova congiunzione superiore, quando Venere ci apparirà piccolo e lontano. Secondo Earth Sky Organization, l’ultima è avvenuta il 26 marzo 2021.

Crediti: Nasa/JPL Venere vista dalla sonda Magellano

Per posizione nel Sistema Solare Venere è il pianeta che più si avvicina alla Terra. In occasione delle congiunzioni inferiori la distanza media è di circa 41 milioni di chilometri. Ma questo non è l’unico incontro ravvicinato di Venere, che ha quasi sfiorato la cometa Leonard, trovandosi a soli 4.3 milioni di chilometri dalla sua traiettoria.

Leggi anche: Arriva la cometa Leonard, ed è un’occasione unica per vederla: ecco come fare

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

Articoli recenti

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 giorno fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

4 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

4 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

5 giorni fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Fogli d’oro sottilissimi: arriva il goldene

Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più