Ambiente

Scienza, ecco le immagini più belle della settimana #30/6

Dalle oscurità degli abissi dove è stato immortalato un rarissimo calamaro gigante, passando per il risveglio del vulcano Raikoke, fino ad arrivare ai glaciali anelli di Urano, catturati dai potenti occhi dei telescopi Alma e Vtl. Nel mondo della scienza, anche le immagini aiutano a capire. Ecco, quindi, grafici, foto e video che raccontano le scoperte scientifiche di questa settimana, le più belle e interessanti che abbiamo voluto condividere con voi.

Meraviglie sott’acqua: la danza del Kraken

I Kraken esistono davvero e sono creature davvero sorprendenti. A raccontarlo in un video è stato un team di ricercatori americani che, a bordo del sottomarino Medusa, è riuscito a immortalare un rarissimo calamaro gigante negli abissi del Golfo del Messico. Nuotava a circa 750 metri di profondità ed è uno dei più grandi calamari avvistati e documentati in vita. Tuttavia, precisano i ricercatori, con i suoi 3,7 metri di lunghezza, è relativamente piccolo, visto che questi animali possono raggiungere i 20 metri di estensione. 

Urano e i suoi anelli di ghiaccio

(Foto: Foto: Edward M. Molter and Imke de Pater, UC Berkeley)

Per la prima volta i potenti telescopi Alma (Atacama Large Millimeter Array) e Vlt (Very Large Telescope) sono riusciti a studiare l’emissione termica degli anelli di Urano. Le immagini hanno svelato che la loro temperatura è di circa -196 gradi Celsius. E non solo: epsilon, il più scintillante e denso tra i 13 anelli uraniani, sarebbe unico in tutto il Sistema solare: è composto da detriti rocciosi di dimensioni pari o superiori a una pallina da golf. 

Lo struzzo gigante che sfamò i primi europei

(Foto: Andrey Atuchin)

Un gigantesco uccello, incapace di volare si aggirava per l’Europa 1,8 milioni di anni fa. Il Pachystruthio dmanisensis è stato presentato sul Journal of Vertebrate Paleontology da un team di ricercatori russi: alto più di tre metri, pesava circa 450 chilogrammi ovvero tre volte più di uno struzzo. Secondo i ricercatori P. dmanisensis viveva nel continente quando i primi ominidi arrivarono dall’Africa e potrebbe essere stato una delle prede di Homo erectus.

Astronomia: fare la storia in una frazione di secondo

Per la prima volta nella storia dell’astronomia, è stata determinata con estrema precisione l’origine di un lampo radio veloce, o Fast radio burst (Frb), esplosioni che durano meno di un millisecondo. “E’ un grande passo che si aspettava da quando sono state scoperte nel 2007”, ha spiegato a Science l’autore della scoperta Keith Bannister. La galassia da cui è scaturito Frb 180924 è all’incirca delle dimensioni della Via Lattea e dista circa 3,6 miliardi di anni luce. L’impresa è stata possibile grazie al nuovo radiotelescopio Square Kilometer Array Pathfinder (Askap) della Csiro nell’Australia occidentale, in collaborazione con gli altri tre telescopi più potenti del mondo (Keck, Gemini South e Vlt).

Il risveglio del vulcano

Credit Nasa.

Dopo ben 100 anni di inattività, il vulcano Raikoke, sulle isole Curili, si è appena risvegliato con un’eruzione davvero spettacolare: un fungo di fumo così enorme e imponente, che si è innalzato fino a 17 chilometri di altitudine, raggiungendo la troposfera. E a immortalarlo sono stati gli astronauti sulla Stazione spaziale internazionale

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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