Categorie: Salute

No, i video porno non fanno male alle performance del maschio

Guardare abitualmente video porno può rovinare le prestazioni sessuali maschili? Secondo molti medici sì, perché l’esperienza clinica sembrerebbe indicare un legame tra consumo frequente di materiale pornografico e lo sviluppo di problemi di erezione. A smentire questa ipotesi arriva però un nuovo studio della University of California di Los Angeles (Ucla) e della Concordia University pubblicato sulla rivista Sexual Medicine, che dimostra come il consumo di materiale a luci rosse non sia collegato con problemi nella sfera sessuale maschile, ma determini anzi un aumento del desiderio sessuale. “Molti clinici affermano che guardare materiale erotico renda gli uomini incapaci di rispondere adeguatamente in situazioni sessuali normali con le proprie partner”, spiega Jim Pfaus, ricercatore della Concordia University che ha coordinato lo studio. “Dalla nostra indagine però è emerso tutto il contrario”.

Video porno e prestazioni maschili

La ricerca ha analizzato i dati raccolti in uno studio precedente sugli effetti del porno sull’eccitazione maschile, mettendo questa volta in relazione il consumo settimanale di materiale pornografico dei 280 partecipanti con il punteggio da loro ottenuto nell’International Index of Erectile Function, un questionario che aiuta a valutare la salute sessuale maschile. I risultati hanno dimostrato che non esiste un collegamento tra l’utilizzo di video a luci rosse e problemi di erezione.

Posti di fronte a video erotici, gli uomini che facevano maggior uso di materiale pornografico hanno mostrato inoltre livelli più alti di eccitazione. Secondo i ricercatori questo dato smentisce quanto ipotizzato da molti sessuologi, ovvero che vedere di frequente filmati pornografici produca una sorta di desensibilizzazione, che diminuisce il desiderio sessuale.

Un problema inventato

“Si pensa che la fruizione frequente di video porno crei problemi nella vita sessuale – continua Pfaus – ma il nostro studio suggerisce tutto il contrario. La disfunzione erettile è causata con ogni probabilità da altri fattori conosciuti da tempo, come l’ansia da prestazione, problemi cardiovascolari, o l’abuso di sostanze”.

Continuando a puntare il dito sul consumo di materiale pornografico per spiegare problemi di disfunzione erettile, secondo gli autori dello studio, molti esperti starebbero di fatto inventando una malattia inesistente.

“Abbiamo potenti strumenti medici e interventi di psicoterapia efficaci per aiutare chi soffre di problemi di erezione”, conclude Nicole Prause, ricercatrice della Ucla e coautrice dello studio. “I nostri dati suggeriscono che inventare un nuovo problema di salute – ovvero asserire che il porno causa disfunzione erettile – per il quale non esistono terapie collaudate, è un disservizio nei confronti dei pazienti”.

Riferimenti: Sexual Medicine DOI: 10.1002/sm2.58 

Credits immagine:  Charles LeBlanc/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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