A gennaio l’Oms ha dichiarato conclusa l’epidemia di ebola che ha falcidiato l’Africa Occidentale negli ultimi due anni, uccidendo più di 11mila persone tra Sierra Leone, Liberia e Guinea. A marzo però, un nuovo atteso flare-up: un focolaio che ha coinvolto 15 persone, uccidendone nove, prima di essere spento definitivamente. E rintracciando il paziente zero, i ricercatori dell’Oms hanno fatto una scoperta inaspettata: il paziente, una donna, aveva contratto la malattia attraverso un rapporto sessuale con un sopravvissuto, guarito dall’infezione da ebola ormai da più di 15 mesi. Un mistero, la cui soluzione arriva da un recente studio del ministero della salute liberiano e dei Centers for Disease Control americani: il virus infatti può rimanere dormiente nello sperma dei sopravvissuti per periodi lunghissimi, anche superiori ad un anno.
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