Vulcano di giorno, iceberg di notte

La temperature diurne della Luna possono raggiungere i 250 °C, niente in confronto al ciclo giorno-notte su Upsilon Andromedae b, un pianeta extrasolare gigante che dista dalla Terra circa 40 anni luce. Passare dal lato notturno del pianeta a quello diurno sarebbe come saltare tra un iceberg e un vulcano. Questo il risultato di uno studio portato avanti da un gruppo di ricercatori del Carnegie Institution of Washington, che è riuscito a fornire per la prima volta una misura sperimentale della variazione di temperatura di un pianeta extrasolare.

La maggior parte degli esopianeti conosciuti è simile a Giove, una palla massiva di gas che si trova relativamente vicina alla loro stella madre a cui rivolge sempre la stessa faccia. Gli astronomi si aspettavano  che la parte in ombra e quella esposta alla luce fossero più o meno alla stessa temperatura, a causa dell’esistenza di getti di corrente che ridistribuiscono il calore. Le osservazioni effettuate con il telescopio Spaziale Spitzer della Nasa smentiscono però questa teoria. Per quattro giorni e mezzo Spitzer ha monitorato la stella Upsilon Andromedae e il suo compagno, un pianeta gassoso gigante. Mentre il pianeta orbita attorno alla stella con un periodo di 4,6 giorni, mostra alternativamente la faccia scura e quella soleggiata.

La radiazione misurata da Spitzer segnala una variazione di temperatura tra il giorno e la notte che supera i mille gradi, con una temperatura notturna di poche centinaia di gradi. Sebbene non si abbiano ancora stime precise, la distribuzione del calore è sorprendente. L’unica spiegazione finora plausibile è che la maggior parte dell’energia della stella sia depositata nell’alta atmosfera del pianeta, da dove venga reirradiata nello spazio prima che le correnti abbiano la possibilità di trasportarla nella parte notturna. (ma.ma.)

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