Nasty, la stella cannibale

Ufficialmente si chiama Nast1, dai nomi di Jason NassauCharles Stephenson, i due astronomi che la scoprirono nel 1963. Ufficiosamente però, gli esperti la chiamano Nasty 1 (nasty one, o “tipaccia”), per via delle sue caratteristiche turbolente e peculiari, mai osservate prima all’interno della Via Lattea. Si tratta infatti di una Stella di Wolf-Rayet, una stella massiccia ed estremamente luminosa, che ha espulso il suo guscio di idrogeno, lasciando esposto il sottostante nucleo di elio. Uno studio coordinato dalla University of California di Berkeley, e realizzato grazie al telescopio Hubble della Nasa, svela oggi inoltre un nuovo tassello della storia: Nasty 1 infatti sarebbe il frutto di un fenomeno di cannibalismo stellare, ovvero un sistema binario in cui una stella sta alimentando la sua massa a spese della compagna.

Osservando la stella con il telescopio Hubble, i ricercatori hanno identificato immediatamente una caratteristica peculiare: invece dei due lobi gemelli di gas che caratterizzano molte stelle Wolf-Rayet, Nast1 presenta una sorta di enorme anello circolare largo più di tre biliardi di chilometri, e relativamente giovane, essendosi formato da non più di qualche migliaio di anni.

 

“Siamo rimasti molto eccitati di fronte a questa struttura a disco, perché potrebbe indicare l’esistenza di una stella Wolf-Rayet formatasi da un’interazione binaria”, spiega Jon Mauerhan, ricercatore a capo dello studio. “Esistono pochissimi esempi di questo processo nella Galassia, perché si tratta di una faseestremamente breve, che può durare in tutto circa 100mila anni, e quindi il scala temporale in cui il disco risultante è visibile può essere di poche decine di migliaia di anni”.

L’ipotesi dei ricercatori è che si tratti una stella massiccia che evolve molto velocemente, e il cui guscio esterno si è espanso man mano che rimaneva a secco di idrogeno, diventando sempre meno stabile, fino ad essere consumato dall’attrazione gravitazionale di una stella vicina. Durante questo processo la seconda stella avrebbe iniziato a guadagnare massa cannibalizzando il guscio della prima, che si sarebbe trasformata invece in una stella Wolf-Rayet lasciando esposto il suo nucleo di elio.

In uno scenario simile, il trasferimento di massa tra le due stelle non è sempre perfetto, e parte dell’idrogeno proveniente dal guscio della prima stella può disperdersi nello spazio, formando un disco attorno al sistema binario. “È quello che pensiamo stia accadendo su Nasty 1 – spiega Mauerhan – pensiamo che vi sia una stella di Wolf-Rayet sepolta all’interno della nebulosa, e che questa sia formata dal processo di trasferimento di massa. Questo tipo di cannibalismo stellare approssimativo rende effettivamente Nasty 1 un nome piuttosto azzeccato”.

Secondo i ricercatori, un simile modello per la nascita delle stelle di Wolf-Rayet potrebbe essere molto più comune di quanto ipotizzato fino ad oggi, visto che quasi il 70% delle stelle massicce sono parte di un sistema binario. Per questo, Nast1 offre una possibilità unica di studiare il fenomeno in una fase estremamente rara (vista la breve durata) della sua evoluzione.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/Hubble

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