Attenzione attenzione, asteroide in avvicinamento. Si chiama 2018VP1, ma è anche noto con il nomignolo di Election Day Asteroid, dal momento che raggiungerà il punto di minima distanza dalla Terra – all’incirca 400mila chilometri, poco più della distanza che separa il nostro pianeta dalla Luna – il 2 novembre prossimo, vigilia per l’appunto delle elezioni presidenziali statunitensi. La Nasa stima la probabilità di un impatto con il nostro pianeta allo 0,41% circa, ma niente paura: anche se dovesse entrare in rotta di collisione con la Terra, 2018VP1 si disintegrerebbe a contatto con la nostra atmosfera e non creerebbe alcun problema.
Asteroid 2018VP1 is very small, approx. 6.5 feet, and poses no threat to Earth! It currently has a 0.41% chance of entering our planet’s atmosphere, but if it did, it would disintegrate due to its extremely small size.
— NASA Asteroid Watch (@AsteroidWatch) August 23, 2020
L’asteroide è stato scoperto nel 2018 e ha un periodo orbitale di 2 anni, ragion per cui il suo ritorno era atteso. Fa parte della classe degli asteroidi Apollo, quelli la cui orbita ha un semiasse maggiore di un’unità astronomica (la distanza che separa Terra e Sole, 150 milioni di chilometri) e il cui perielio (cioè il punto di minima distanza dal Sole) è inferiore a 1,017 unità astronomiche. Si tratta di poco più di un sassolino: il suo diametro è infatti di circa 2 metri, più o meno quello di un’utilitaria. Il che lo esclude automaticamente dal novero degli oggetti potenzialmente pericolosi, che includono solo asteroidi di dimensioni superiori a 140 metri: quello che uccise i dinosauri, tanto per fare un confronto, misurava circa 10 chilometri. Anche se dovesse colpirci, 2018VP1 ci farebbe poco più che il solletico. Meglio concentrarci su pericoli più concreti.
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