Seno, ecco le staminali cattive

Si chiamano LA7 e sono cellule mammarie che si comportano come staminali adulte. Si tratta di però di cellule staminali cancerogene (cancer stem cell) che grazie alla loro bassa capacità proliferativa, la capacità di escludere agenti tossici esterni e di essere protette dai processi di morte programmata, tendono a eludere l’azione dei trattamenti. Come ha dimostrato una ricerca condotta dal gruppo di Ileana Zucchi dell’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Milano, in collaborazione con Renato Dulbecco.

Le proprietà differenziative e morfogenetiche di queste cellule sono state definitivamente accertate, attraverso esperimenti in vitro e in vivo: “Questo vuol dire che tali cellule si comportano come staminali adulte, in grado quindi di mantenere l’architettura della ghiandola mammaria, generando strutture tubulo-alveolari funzionali tipiche della ghiandola, di differenziarsi nei tre stipiti cellulari presenti nell’organo adulto e di sintetizzare proteine del latte”, ha spiegato la ricercatrice.

Sono però cellule staminali ‘cattive’”. Come hanno provato i ricercatori  con esperimenti in topi immunocompromessi, dimostrando per la prima volta che anche una sola cellula può generare tumori eterogenei nell’animale. “Nella biologia dei tumori, per la comprensione del potenziale tumorigenico di presunte cancer stem cells”, sottolinea la ricercatrice, “sono essenziali analisi quantitative estensive per l’isolamento e identificazione di cellule singole, ad oggi tecnicamente ancora molto difficili dal momento che le cellule che hanno capacità di rigenerare tumore rappresentano una popolazione estremamente esigua nella massa tumorale”.

Dopo aver studiato le proprietà a livello di songola cellula, ora il prossimo passo che il gruppo intraprenderà sarà quello di  di identificare in queste cellule, proteine di membrane, cioè i recettori presenti sulla cellula, per disegnare degli anticorpi in grado di catturare le cancer stem umane. (v.s.)

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