Domani l’incontro con Plutone

Più ci avviciniamo e più, come atteso, scopriamo qualcosa di nuovo, inedito di Plutone. La sonda della Nasa New Horizons infatti si trova ormai alle porte del pianeta nano (al momento in cui scriviamo poco più di un milione di km) ai confini del Sistema solare: domani, verso la nostra ora di pranzo, l’attesissimo flyby, a 12500 km dalla superficie, a una velocità di quasi 50 mila km orari. Nella corsa verso Plutone la sonda continua le sue osservazioni, scoprendo un pianeta, dal punto di vista geologico piuttosto interessante, riferisce la Nasa. L’appuntamento di domani è stato preso parecchio tempo fa: 9 anni per l’esattezza sono trascorsi dalla partenza della sonda, che ha percorso circa 5 miliardi di km per presentarsi da Plutone (qui un video per prepararsi all’incontro).

Il pianeta nano infatti mostra delle caratteristiche linee e zone circolari che potrebbero essere rispettivamente indicatori di rupi o scogliere e crateri di impatto, insieme alla zona luminosa ribattezzata il “cuore” di Plutone. Cosa nasconda in realtà (o meglio da vicino) tutto questo, sarà più chiaro a partire da domani, quando i dati raccolti durante l’incontro ravvicinato col pianeta cominceranno a essere analizzati dai sette strumenti a bordo della sonda, con possibilità di risolvere caratteristiche piccole fino a 70 metri.

 

Poco dopo il flyby la sonda sorvolerà (passando a 28 mila km) la luna Caronte, compiendo osservazioni anche sugli altri satelliti naturali (Notte, Idra, Cerbero e Stige). Di Caronte, che insieme a Plutone forma quasi un sistema doppio, abbiamo visto recentemente – sempre grazie alla sonda – caratteristiche assimilabili alla presenza di voragini e crateri di impatto. Per conoscere qualcosa di più di questo mondo ghiacciato lontano tenete gli occhi su Plutone. 

 

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/JHUAPL/SWRI

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