Autismo, il rischio è collegato anche al sesso dei fratelli?

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(Foto via Pixabay)

È ormai noto che il fratello di un bambino affetto da autismo corre un rischio maggiore di avere lo stesso disturbo. Ma il sesso dei fratelli potrebbe influire su questo rischio? A rispondere ci hanno provato i ricercatori della Harvard Medical School, che per la prima volta sono riusciti a quantificare con quale probabilità una famiglia con un bambino affetto da disturbo dello spettro autistico ne abbia un altro con lo stesso disturbo, in base al sesso dei fratelli. Dai risultati della ricerca, apparsa sulle pagine di JAMA Pediatrics, è emerso che avere una figlia maggiore con una diagnosi di autismo è associato a un rischio più elevato che i fratelli più giovani ne siano affetti, e che questo sia più alto tra i fratelli di sesso maschile.

Per comprendere il link tra il sesso dei fratelli e il rischio di autismo, il team di ricercatori ha utilizzato i dati provenienti da ben 1,5 milioni di famiglie americane con due figli, di età compresa tra i 4 e i 18 anni. Degli oltre 3,1 milioni di bambini coinvolti nello studio, è emerso che circa 39 mila, il 2% dei ragazzi e lo 0,5% delle ragazze, hanno ricevuto una diagnosi di autismo.

Ma oltre a confermare che generalmente i bambini di sesso maschile hanno un rischio maggiore di essere affetti da autismo, i ricercatori hanno evidenziato anche un curioso schema di ricorrenza basato sul sesso. Più precisamente, i fratelli nati dopo una figlia affetta da questo disturbo presentano un rischio maggiore rispetto a quelli nati dopo un fratello maschio con autismo. In particolare, i bambini maschi con sorelle più grandi con autismo avevano un rischio più elevato per l’autismo, mentre le bambine con fratelli maschi più grandi avevano un rischio più basso. “I nostri risultati ci permettono con un certo grado di fiducia di misurare il rischio di recidiva dell’autismo sulla base del sesso di un bambino”, spiega l’autore dello studio, Nathan Palmer: “È importante saper fornire queste informazioni ai genitori preoccupati che hanno già un figlio con questo disturbo”.

Complessivamente è emerso che per ogni 100 bambini maschi con una sorella maggiore con autismo, 17 hanno ricevuto una diagnosi di autismo o di un disturbo correlato, mentre i bambini maschi con una fratello maggiore con autismo avevano un rischio del 13%, seguiti dalle bambine con fratelli maschi più grandi, con un rischio del 7,6%.

I ricercatori sottolineano che l’autismo è un disturbo relativamente raro, che interessa circa l’1% della popolazione mondiale. “Anche per il gruppo a maggior rischio, ovvero i bambini maschi con una sorella maggiore affetta da autismo, le probabilità sono di circa cinque a uno che il bambino non avrà lo stesso disturbo”, spiega Palmer. “Quello che abbiamo fornito con questa ricerca è il contesto per le famiglie che hanno già bambini con autismo o un altro disturbo simile e hanno quindi bisogno di una prospettiva più chiara sul rischio di recidiva”. I risultati, concludono i ricercatori, ribadiscono il concetto che l’autismo nasca probabilmente dalla complessa interazione tra geni e ambiente e che, per motivi ancora da comprendere, queste condizioni influenzano in modo sproporzionato più i maschi che le femmine anche all’interno delle famiglie.

Riferimenti: Jama Pediatrics

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