Ambiente

Identikit di Luca, l’antenato di tutti i viventi

(Credits:
Ramon -/Flickr CC)

Il suo nome completo sarebbe Last Universal Common Ancestor, ma preferiamo chiamarlo semplicemente Luca: si tratta di un organismo unicellulare risalente a quattro miliardi di anni fa e che, come suggerisce il nome, è stato l’ultimo antenato comune a tutti gli esseri viventi. E, stando a quanto emerge da uno studio appena pubblicato sulle pagine di Nature Microbiology da un’équipe di biologi della Heinrich Heine University of Düsseldorf, che ne hanno analizzato in dettaglio il genoma, era un essere particolarmente tenace, in grado di sopravvivere in ambienti estremi, privi di ossigeno, caldissimi, ricchi di minerali, simili a quelli delle sorgenti idrotermali che ancora oggi esistono sulla Terra.

Gli scienziati, coordinati da William Martin, biologo evoluzionista, hanno dovuto scavare a lungo prima di poter ricostruire la carta di identità genetica di Luca: in particolare, hanno analizzato oltre 6 milioni di geni appartenenti ad altri organismi unicellulari (Archaea e Bacteria), individuandone 355 che sarebbero essere appartenuti a Luca, almeno stando all’esame dei cammini evoluzionistici percorsi dai suoi discendenti.

La speranza degli scienziati era quella di ricostruire, studiando i geni, il possibile ciclo vitale dell’organismo.

Detto, fatto: stando all’analisi del materiale, Luca sarebbe vissuto in un ambiente estremamente caldo, privo di ossigeno e con un’abbondanza di minerali: “Questo studio”, afferma il biologo James McInerney, in un articolo di commento che accompagna il paper, “ci fornisce uno sguardo unico sulla vita sul nostro pianeta quattro miliardi di anni fa. Quando studiamo il metabolismo di Luca, stiamo guardando gli aspetti evoluzionisticamente migliori prima che Archaea e Bacteria divergessero”. Quest’ultimo è un aspetto abbastanza delicato: come fa notare il New York Times, infatti, c’è chi la pensa molto diversamente. “Luca e l’origine della vita”, ha commentato Jack Szostak, del Massachusetts General Hospital, “sono eventi separati da un’enorme distanza, piena di innovazioni evoluzionistiche”. E John Sutherland, chimico alla University of Cambridge, è stato ancora più tranchant: “Il ritratto genetico di Luca è interessantissimo, ma non ha nulla a che vedere con le reali origini della vita sulla Terra”. I prossimi studi, magari, ci aiuteranno a saperne di più.

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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